«Migliorate quella pista»

Ci scrive da Vobarno un lettore.
Un lettore "con i fiocchi" potremmo dire, dato l'argomento affrontato e anche per la carica pubblica ricoperta in passato.
Pubblichiamo volentieri, nella speranza di solleticare doverose riflessioni.

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Sig. Direttore,

E' arrivata la neve, un po' in ritardo ma abbondante in montagna.
Inizia la nuova stagione di sci di fondo che per molti fondisti bresciani vuol dire Gaver: la pista più vicina, montagne familiari, niente di esotico, percorso fra i più ritmati e suggestivi, ci si capisce anche in dialetto, dove vai a star meglio?

Sabato 19 gennaio: non è stato battuto il collegamento col parcheggio (finito il gasolio?).
Prezzo del giornaliero sette euro contro i cinque di Campiglio, Folgaria, Bondone e altre piste battute e tenute “comediocomanda”.
La qualità si paga! Infatti, come spessissimo in questi anni, la pista è solo tracciata con un veloce passaggio del gatto ma non battuta, tant'è che dopo un paio di giri diventa scialpinistica.

Per la verità domenica 20 gennaio un po' meglio. Mercoledì 23 una lastra di ghiaccio, con una trentina di fondisti desolati a meditare migrazioni definitive verso altri campi.
Negli ultimi anni hanno gestito, si fa per dire, la pista di fondo imprenditori con esperienze nel campo metallurgico e quindi, per conformazione, con attenzione ai bilanci più che alla pista.
Fuori luogo una disputa fra fondisti e gestori sul fatto che una pista di fondo (bassa redditività) non va gestita come un'acciaieria; perché questo è il nocciolo della questione.

La questione va affrontata da chi ne ha l'obbligo istituzionale ed il ruolo necessari.
Credo quindi, sinceramente, che la Provincia di Brescia, la Comunità montana di Valle Sabbia (sostanzialmente competente se non geograficamente), la Fisi, i comuni di Bagolino e di Breno e le organizzazioni turistiche locali possano e vogliano trovare modi e tempi (ragionevoli) per risolvere il problema.

Del resto non si tratta di risolvere una delle tante e tristi emergenze nazionali: un paio di riunioni, qualche telefonata, forse un paio di delibere.
Se è legittimo e comprensibile che la "gestione" non voglia sobbarcarsi l'onere di maggiori costi per una struttura che non è redditizia, è doveroso, viceversa, per gli Enti territoriali intervenire con quanto necessario nelle forme più consone (contributi? convenzioni?) se è vero come è vero che si sta parlando di sport, turismo, salute, commercio locale.

Un intervento finalizzato ad avere una pista di fondo non solo tracciata, ma battuta anche nei giorni feriali (la vendita dei biglietti può esser fatta alla biglietteria principale).
Per vedere "come si fa" potrebbe essere utile una visita d'istruzione da parte di tutti i soggetti interessati nelle vicine Madonna di Campiglio, Bondone, Folgaria, Schilpario (Lombardia).
Non tiriamo in ballo, stavolta, che i trentini hanno i soldi e noi no. Qui si tratta di poche centinaia di euro all'anno.

Provincia di Brescia, Comunità di Valle Sabbia, Comuni, Fisi, Agenzie turistiche, ci stiamo dentro? lo dico di sì. Diversamente qualcuno dovrebbe cambiare lavoro o, almeno, la sedia.
Ringrazio per l'attenzione.

Antonio Labellottini Vobarno (BS)

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