L'esperienza aggregante delle Strade del vino e dei sapori

Ogni anno Il turismo enogastronomico è capace di attrarre dai 4 ai 6 milioni di praticanti e di generare un crescente volume d’affari che si stima essere superiore ai 3 miliardi di euro .
Si tratta di una forma di turismo che esprime e intercetta una crescente richiesta di tipicità e di eco-compatibilità dei prodotti, e con essa l’esigenza di riscoprire aspetti qualitativi del cibo e dei luoghi in cui viene prodotto e consumato.

Si può affermare che il turismo enogastronomico sia al contempo generatore e beneficiario della qualità della vita di un territorio.
Da un lato, infatti, fondamentale è l’impegno delle filiera enogastronomica per la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività e dell’avvicinamento dell’eco-sistema agricolo a quello naturale.

Dall'altro lato appare evidente che tale forma di turismo risente in positivo (o in negativo) delle politiche locali attinenti il governo del territorio (consumo di suolo, infrastrutture, vincoli paesaggistici, ecc.), il riconoscimento dei marchi di tipicità, e, non da ultimo, delle best (o bad) pratices di cittadini, imprese e operatori privati.

Lontane da forme di chiusura settoriale, le attività turistiche legate all’enogastronomia sorte negli ultimi anni, si basano sulla virtuosa sinergia tra settori e interessi che fino a qualche decennio fa erano nettamente separati (se non contrapposti) quali attività agricole, attività turistiche, gastronomia e tutela dell’ambiente che oggi si configurano come elementi imprescindibili di proposte integrate per la valorizzazione di un prodotto e con esso di un territorio.

Autentici laboratori di questo connubio tra nuova ruralità, nuove forme di turismo e ricerca della qualità sono le 154 Strade del Vino e dei Sapori esistenti sul territorio italiano.
Si tratta di itinerari tematici regolamentati da specifiche normative a livello nazionale e locale, che nella loro estensione arrivano a interessare oltre 1.700 comuni e a coinvolgere diversi soggetti, tra cui aziende vitivinicole, frantoi, agriturismi, alberghi, ristoranti, artigiani oltre che comuni, associazioni culturali, fondazioni e musei.

Le Strade del Vino e dei Sapori costituiscono delle realtà in possesso di enormi possibilità di crescita, al punto da poter diventare un fattore di sviluppo per interi territori partendo da quelli poco valorizzati dal punto di vista turistico e/o da quelli collocati in aree deboli o fragili.

Sono però molte e varie le declinazioni concrete che le Strade hanno assunto sul territorio.
In alcuni casi esse hanno saputo svolgere un ruolo di driver per lo sviluppo socio-economico e culturale locale, in altri casi sono state poco utilizzate al punto da restare delle entità solo formalmente esistenti.

La Strada del vino e dei sapori del Garda, che lambisce la bassa Valle Sabbia, costituisce un esempio locale di un progetto che intende fare rete per far conoscere e valorizzare un intero sistema territoriale.