«I quindici avisini son partiti..." parafrasando una vecchia e nota canzone da osteria, anche Vallesabbianews saluta l'impresa dei gavardesi partiti alla volta di Piazza San Pietro. Li accompagna John Comini, che tappa dopo tappa, ci racconta come va
Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia, ha scritto: “
Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia, per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre.”
Ecco, sono queste le parole che illuminano il viaggio del gruppo ciclistico dell’Avis di Gavardo, in partenza stamattina per Roma (sabato 13 agosto ndr).
Il percorso seguirà, come nell’Anno Santo del 2000, la “Via Francigena”, cercando di utilizzare percorsi su piste ciclabili e strade secondarie, e si concluderà domenica 21 agosto con la visita alla Basilica di San Pietro e l’Angelus di Papa Francesco.
E allora via, partenza alle 7 e 30 di stamattina, con un fresco venticello assai gradito da chi deve faticare sui pedali.
Il grande Gerry giunge con uno splendido furgone gentilmente offerto dall’ASD FM Bike, sul quale salgono le truppe appiedate, che faranno da staffetta e da aiuto in caso di bisogno (in caso di malaugurate cadute c’è anche il dottor Gianni Filippini, sempre solerte e premuroso).
Caricate valigie e bevande energetiche, la comitiva si reca presso il monumento dedicato ai Donatori di Sangue, nei pressi della Banca Valsabbina e della Posta.
Qui si fanno le classiche foto di rito, ma nell’allegro gruppo non ci sono solo i 15 ciclisti “romani”, ma tutti gli amici del gruppo ciclistico che per vari motivi purtroppo non possono vivere questa esperienza.
Tra di loro appare Mirko, con una bici fiammante, acquistata alla faccia di chi qualche giorno fa gli ha rubato l’amata due ruote.
E poi c’è Sergio, che di solito è il condottiero della comitiva, e c’è Donata e c’è Germana e tanti altri amici.
Tra grida e battute, si nota una vera e profonda emozione: molti hanno ancora negli occhi e nel cuore il viaggio a Roma, oppure il pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel 2019.
Pedalando in bicicletta insieme ai compagni di strada, si crea una grande intesa, un’amicizia fatta di piccole cose, oltre ad una profonda condivisione dei valori umani che da sempre sono il messaggio dell’Avis.
Ecco allora che i compagni di tante avventure fanno da scorta ai nostri 15, accompagnandoli fino a Ghedi.
Là, in Piazza Roma, è il momento del saluto, dell’arrivederci, qualcuno di nascosto si commuove, per fortuna ci pensa il mitico Massi a stemperare la situazione, chiedendo ad un signore: “
Scusi, per Leno?” ricevendo una risposta dettagliatissima: “
Di là!”
In viaggio per davvero
E allora tanti saluti e si parte: Leno, Pavone del Mella, Milzano, Pieve San Giacomo.
Siamo in provincia di Cremona, è tutta una pianura verde e coltivata. Ad un crocicchio i nostri si fermano un attimo, si decide di andare a gruppetti per evitare le auto sfreccianti, qualcuno deve fare il “cambio dell’olio”.
Passa un enorme trattore
, l’autista lancia strani improperi perché siamo oltre il ciglio della strada, la Leo Casari gli manda un bacio in segno di pace.
Sulla strada passano i camion colmi di pomodori, ogni tanto alle rotonde ne troviamo alcuni per terra…peccato lasciarli lì...
Si attraversa il fiume Po, ricco di acqua: è uno spettacolo che apre il cuore.
Si fa sosta a San Daniele Po, dove i nostri addentano con fame pantagruelica i panini farciti con prosciutto e mortadella preparati dallo staff dei furgonauti.
Gli incontri e le difficoltà
Paese che vai, avisini che trovi
: appare un rappresentante dell’Avis di quella comunità, che gentilmente chiede di scattare alcune foto che poi invierà su Facebook: potenza della modernità per diffondere valori antichi.
I nostri ciclisti ripartono, dopo aver fatto il pieno di una rinfrescante birra: ora il pomeriggio è davvero assolato, le temperature aumentano ma i nostri hanno nelle gambe ore e ore di allenamenti domenicali, e non demordono.
Ilario buca, ma subito accorrono Gerry e Ciba e più veloci di un pit stop della Formula Uno risolvono il problema.
Siamo vicini a Busseto, nella provincia di Parma, e allora i furgonauti fanno una deviazione per visitare il Museo Nazionale di Giuseppe Verdi, presso la splendida Villa Pallavicini.
Anche se il tempo è poco, possiamo osservare un luogo che riecheggia le splendide opere del grande compositore italiano, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio artistico dei teatri di tutto il mondo.
E allora il pensiero davvero va, fra i canali e gli splendidi tassi nel giardino ai piedi della villa.
Poi si riparte, ma la tecnologia questa volta ci tradisce, e il satellitare non riconosce alcune strade nuove.
E così il furgone, che doveva far da staffetta e giungere all’Albergo Della Roccia di Varano de' Melegari prima dei ciclisti, giunge in grave ritardo.
I nostri eroi sono già comodamente seduti nel giardino dell’albergo, e intonano verso i ritardatari (birra alla mano) un canto leggermente ironico e poco verdiano.
Al termine della prima tappa
Poi, sistemati nelle varie camere, si attende l’ora di cena passeggiando verso il paese: fa ancora caldo, e si festeggia allegramente il compleanno di Antenore (decano della brigata, mentre il figlio Giovanni è il più giovane) con altre birre e le splendide battute del grande Ciba, grande organizzatore della Festa del Bacio di Prevalle, che non sfigurerebbe in qualche trasmissione comica della televisione (anche se la censura forse avrebbe il suo bel da fare per tagliargli qualche “leggera” divagazione padana).
La barista è una leggiadra fanciulla, allora i nostri fanno a gara ad ordinare altre bevande.
Naturalmente il mattatore dongiovanni è Walter, che dietro la maglia porta la scritta “Fatt sö bé”.
E' tardi, il pensiero va al giorno dopo... e al passato
Domani è un altro giorno, ci aspetta la Cisa (e forse un finale con bagno in piscina). Adesso è buio, splende la luna, e il pensiero va a Dario Persavalli, l’amico di Villanuova che ci ha lasciato il 28 dicembre dello scorso anno: la sua immagine la portiamo fino a Roma, sul furgone, e ogni ciclista ha sul braccio la foto del suo splendido sorriso.
E siamo certi che da lassù sta pedalando ancora, sulle infinite strade del cielo.
John Comini
.le foto sono di Antenore Taraborelli e soci