03 Settembre 2016, 14.26
Blog - Lo Stellante

La seconda nekyia

di Nicola Zanoni

Noi abitiamo la verità, come abitiamo la parola. La verità è il luogo dell’accadere mortale, ma non l’accadere stesso, così come il campo di battaglia è lo scenario della battaglia, non già le armi, ed il cozzo, ed il sangue...


E tuttavia una guerra non può aver luogo, senza scenario, né cielo, né terra.
Ancora: la verità è sì ospizio e ristoro – ma anche ospite, ristoratore. Come una fonte, per la quale è indistinguibile l’acqua dal suo stesso sgorgare. E tuttavia – e una volta di più – non v’è ospite senza ospitato (sì che ‘ospite’ ha per noi un doppio valore) né acqua sgorgante senza ricettacolo nell’occhio, o nel calice.
 
Così noi. Il nostro stare nella verità è un essere invasi da essa, facendo di noi stessi il luogo ove la verità medesima si manifesta come – luogo…
Quel che accade ad Odisseo – che egli cioè evochi i Morti – non è affatto diverso da quel che accade ai Morti – che essi cioè evochino Odisseo… Evocare la verità significa essere dalla Verità evocati.
Sicché il gioco si fa gioco crudele. Sicché la vittima si fa carnefice e il carnefice vittima. Sicché l’occhio del sacrificato sacrifica il sacrificatore. E nondimeno un sacrificio ha da esser compiuto.

Tale necessità – perché di necessità si tratta – impone da un lato la verità e, dall’altro, dalla verità è posta.
La verità è tracotante – la verità si dà nascondendosi – Veritas abscondita… Cosicché quella stessa verità che da noi è abitata e che ci abita imponendosi come orizzonte è pure, e sempre, un altrove – l’Altrove.
Eppure, l’altrove è ovunque – giacché tutto, per essere, ha da essere vero – e, se davvero noi dimoriamo nella verità, la verità stessa è l’Ovunque – e perciò, l’Altrove è l’Ovunque. Non v’è nulla senza Verità, ma la Verità non è nulla.
 
Poiché la Verità costringe a dire se stessa illusione. Approdare nella Verità è illusione, attendere i Morti è illusione, parlare coi Morti è illusione, vedere approdare, ed attendere e parlare e vedersi vedere è illusione. Ma anche, che tutto è illusione – è illusione… Sicché l’unica cosa che non sia illusione – è l’Illusione.
E così, e daccapo, tutto è Verità.
 
L’Illusione è bellezza. La bellezza è il falso. Il falso è il riflesso di quell’ovunque che è la verità, che in se stessa si mira. Il falso è lo specchio del vero, in cui la verità si vede bella.
Ma la verità è l’orrore. E quello specchio, che è un occhio, è l’esser mortale.
 
E la verità stessa è mortale – sia che la si voglia soggetta alla morte, per quanto di umano v’è in lei – sia che la si voglia assassina, per quanto di inumano. Ma, che essa uccida o sia uccisa, tutto ciò è destino che accada, secondo sua rigida Legge, che – è Verità…
 


Commenti:
ID68034 - 03/09/2016 16:39:28 - (Leretico) - La verità è in noi

"Il nostro stare nella verità è essere invasi da essa". Questa frase mi piace molto, perché dice che la verità non è da cercare, è già in noi, il nostro stare è esserne invasi, malgrado noi insomma. L'esser mortali, che ci fa orrore, è uno specchio che riflette noi, proprio noi, la nostra vita come morte. La verità vede il nostro credere, il nostro orrore, il nostro pensare di poter cambiare le cose, giusto capendo ciò che accade oltre quello specchio. Ma non c'è un oltre e nulla può essere diverso da come è. Complimenti Nicola mi mancavano i tuoi pensieri.

ID68041 - 03/09/2016 17:45:39 - (Dru) -

Sarebbe poi un modo di riflettere sulla prima navigazione. Determinatio est negatio. Per determinare cosa sia un bicchiere, ad esempio io non potrò farlo che con altro. È di carta, contiene acqua, è ecc... Tutte cose che non sono il bicchiere.

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