Fiere, feste e sagre, le nuove regole regionali

La redazione di questo documento d’indirizzo (previsto dall’articolo 18, comma 1 della l.r. 6/2010) vuole rispondere all’esigenza di regolare la materia e di garantire uniformità nel modo di affrontarla da parte dei comuni lombardi. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito alla moltiplicazione di eventi e manifestazioni spesso non espressione del territorio e che, agli effetti pratici, si sono configurate come attività commerciali non regolarmente riconosciute e non rispettose delle regole vigenti. In alcuni casi, ciò ha determinato una concorrenza sleale nei confronti delle attività commerciali regolarmente registrate.

Le Linee guida regionali prevedono che la redazione e l’approvazione da parte dei comuni (entro il 30 novembre) di un elenco delle manifestazioni pubbliche che si svolgeranno sul loro territorio l’anno seguente. Per la predisposizione dell’elenco, i comuni stabiliscono un termine congruo entro il quale gli organizzatori devono depositare l’istanza per lo svolgimento della fiera o della sagra. Attraverso una piattaforma informatica, Regione Lombardia provvederà poi alla pubblicazione del calendario regionale delle fiere e delle sagre.

Ogni manifestazione sarà sottoposta a una schedatura in modo che siano pubblici e trasparenti: gli obiettivi, i soggetti promotori, il programma, la location, le tempistiche e l’eventuale segnalazione della vendita o somministrazione di prodotti tipici. enogastronomici, della cultura e dell’artigianato locale.

Tra le novità delle Linee guida vi è l’introduzione di alcuni criteri per gestire la sovrapposizioni degli eventi. nello stesso sito e negli stessi giorni. Il Comune è chiamato a dirimere eventuali controversie attenendosi, nell’ordine, ai seguenti criteri:

a) sagra che abbia finalità di valorizzazione del territorio, del turismo, dei prodotti enogastronomici tipici, della cultura e dell’artigianato locale; i prodotti alimentari venduti e somministrati dovranno provenire in prevalenza dall’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia o comunque classificati e riconosciuti come DOP, IGP, DOC, DOCG e IGT della Regione Lombardia;

b) forte connotazione tradizionale dell’evento che giustifica la sagra (celebrazione religiosa, festa patronale, commemorazione di un evento importante per la comunità, ecc.);

c) anni di svolgimento della sagra;

d) ordine cronologico di presentazione dell’istanza.