Petizione popolare avanti tutta

Cento firme subito, le altre nei prossimi giorni. Obiettivo, quello di accumularne un bel po’ e alcune anche alla svelta, in tempo per esibirle ai tecnici regionali in occasione del confronto che dovranno sostenere con la popolazione lacustre a fine mese. Accadrà il 29 di febbraio.
Per quella data, infatti, l’Amministrazione comunale di Idro ha concordato un incontro pubblico nel quale i funzionari regionali saranno chiamati a spiegare ai cittadini del lago quali scelte intendono mettere in campo per garantire la loro sicurezza.

“Sappiamo già che verranno per proporci una nuova galleria e devono sapere che la popolazione del lago proprio non la vuole” ha detto Gianluca Bordiga, presidente degli Amici della Terra Club Lago d’Idro e Valle Sabbia, il sodalizio che domenica scorsa ha lanciato la raccolta di firme in calce ad una petizione popolare, dopo avere registrato l’adesione di Legambiente e delle Amministrazioni comunali di Idro e Bagolino.
Il loro “No” deciso “alla terza galleria” è solo il primo dei sette punti formulati nel documento per il quale chiedono adesioni.

Gli altri “desiderata” riguardano una traversa di regolazione del lago “a scomparsa”, il collettamento fognario circumlacuale, il prelievo delle acque profonde per avviarne il risanamento, il rispetto del minimo vitale e la quota massima fissata a 368,50 metri sul livello del mare, il monitoraggio continuo e permanente dei fattori inquinanti con il posizionamento di apposite centraline.
I problemi del lago valsabbino sono noti da tempo: l’intenzione della regione è quella di realizzare una nuova galleria di scarico che andrà a sostituire quella che non pare più in grado di garantire il deflusso “preventivo” del lago, nella malaugurata ipotesi che arrivasse la “piena millenaria”.
Priorità alla sicurezza, dunque.

C’è però che la “Galleria degli agricoltori” per quasi un secolo è servita invece a cavare acqua dall’Eridio quando serviva all’agricoltura della Bassa, provocando escursioni del livello del lago fino a sette metri in base ad una concessione scaduta nel 1987.
Poi vent’anni di “sperimentazione”. Le recenti normative in materia ambientale hanno provocato a partire dallo scorso anno una forte accelerazione, nella ricerca di soluzioni che tengano contro dei molteplici interessi legati all’acqua del lago: ambiente, turismo, irrigazione, energia.
L’impressione è che questo sia finalmente l’anno delle scelte e con le loro firme i rivieraschi vogliono indicare quella che ritengono sia la strada da seguire.

Domenica scorsa a Idro, quando è stata presentata la petizione, insieme alle amministrazioni comunali di Idro, Bagolino e Bondone, c’era anche l’on. Camillo Piazza dei Verdi: “Quelli indicati dalla petizione sono sette obiettivi che possono essere raggiunti perchè finiscono col tutelare gli interessi di tutti – ha detto -, a patto però di lavorare insieme: politici di ogni schieramento, amministratori e popolazione”.

La raccolta delle firme proseguirà in piazza ogni domenica, il 17 febbraio dalle 9:30 alle 12:30 i banchetti saranno a Lavenone e a Ponte Caffaro, il 34 a Bagolino e Idro, il 2 marzo a Bondone e Baitoni.
Poi negli esercizi pubblici di tutta la Valle Sabbia che per pubblicizzare la loro adesione esporranno un apposito adesivo.

Ubaldo Vallini


Chi volesse contribuire può scaricare qui sotto il file in Pdf per la raccolta delle firme.
Non è necessario raccoglierne per forza venti, possono essere anche meno, tutte però accompagnate dagli estremi di un documento di identità.

Dopo aver compilato il foglio deve essere recapitato:
Via posta agli Amici della Terra - Via Trento, 106 25074 IDRO.
A mano presso uno qualunque degli esercizi pubblici che espongono l'adesivo visibile qui sotto.Telefonando a Gianluca Bordiga al 340 2930784

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