08 Novembre 2016, 16.00
Sabbio Chiese Mura Valsabbia
Terremoto in centro Italia

Uniti per Amatrice

di Redazione

Generosità anche dalla Valle Sabbia attraverso il gruppo spontaneo “Terremoto Amatrice Aiutiamoli zona Brescia” che con il terzo viaggio ha consegnato il materiale raccolto alla Protezione Civile di Amatrice


La delegazione di “Terremoto Amatrice Aiutiamoli zona Brescia”  ha affrontato il terzo viaggio per portare aiuti ai bisognosi della zona Amatrice.

Tutti beni donati dalle famiglie bresciane, privati amici di facebook, aziende… che si sentono vicini alle popolazioni colpite dal secondo terremoto disastroso del centro Italia nel mese di ottobre. Stufette elettrice, coperte, piumoni, vestiario invernale, caffè… tutto materiale richiesto dal responsabile della Protezione Civile di Amatrice, Fulvio Minichetti, e accuratamente selezionato dal gruppo di volontari coordinati dalla capogruppo nonché creatrice Elisabetta Pizzamiglio.

Così, dopo alcuni giorni di preavvisi via facebook, sms, posta elettronica e le classiche telefonate, la comitiva è partita, dopo aver attivato i centri di raccolta e in pochissimo tempo riempito un veicolo di portata 35 q.li. Alle ore 17 di venerdì 4 novembre il camion ha effettuato il giro per caricare caffè e vestiario smistato presso la sede della ditta Lucaffè di Carpenedolo, che ha fin dall’inizio messo a disposizione un magazzino e donato migliaia di cialde di caffè espresso (comprese macchine per utilizzarle).

Alle ore 18 circa il mezzo telonato si è spostato alla volta del magazzino comunale di Polpenazze, messo a disposizione dall’amministrazione locale gardesana, dove sono stati stipati gli altri prodotti da destinare allo scopo del viaggio.

Al punto di ritrovo presso l’entrata in autostrada di Brescia Est, i partecipanti alla comitiva, in testa la coordinatrice, sono partiti per la via veloce in direzione Verona, poi Bologna, Riviera romagnola, Ancona e infine l’entroterra montuoso della zona di Amatrice e comuni limitrofi, terribilmente colpiti dallo sciame sismico.

Nei due giorni successivi la solidarietà umana ha mostrato tutti i suoi lati positivi e riunito, seppur in circostanze gravi, amici e conoscenti, abitanti di paesi lontani. Il benvenuto è stato caloroso, la disponibilità dei terremotati è stata esemplare: subito hanno messo a proprio agio (per quanto fosse loro possibile) gli ospiti bresciani. La visione di case sopravvissute al precedente sisma e ora crollate, le esperienze di molti uomini, donne, anziani e bambini senza un tetto e con la paura folle di considerare come tomba la propria abitazione, i racconti dei momenti interminabili che hanno colto di sorpresa coloro che hanno magari già perso i cari hanno fortemente creato emozioni nei nostri volontari. Ma la cosa che ha lasciato il segno è la voglia di poter riprendere la vita nel suo normale corso, senza disperazione, con ottimismo e speranza.

Mentre il sig. Fulvio raccontava della sua situazione personale, sfollato e domiciliato temporaneamente presso il centro sportivo di Cittaducale, la sua espressione faceva capire quanto abbia sofferto per i propri familiari negli 80 secondi in cui ha visto tremare le mura di casa sua, mentre abbracciava il nipotino di 18 mesi.

Le sue parole sono state molto toccanti:
“Non potevo capire come si sentissero veramente coloro che sono rimasti bloccati nelle proprie abitazioni finchè non l’ho provato personalmente. Ho guardato mio nipote nel sentire le prime vibrazioni sotto i piedi e amorevolmente, per quanto l’equilibrio fosse precario, ho steso le mie braccia per accoglierlo e farlo sentire sicuro dopo aver posato la mia tazzina di caffè. Ho mascherato la situazione per non creare in lui un forte trauma e ho escluso dai miei pensieri tutta la mia paura, guardando anche mia moglie che era presa dal panico. L’ho pregata con gli occhi di non manifestare tutto il suo spavento di fronte al bambino. Ancora dieci secondi e probabilmente le mura ci avrebbero schiacciato, ma poi tutto si è come per miracolo fermato, lasciandoci il tempo per uscire in fretta dalle quattro mura familiari. E’ stata una grande lezione, per me che da molti anni mi dedico agli altri tramite la Protezione Civile e il mio comune. Devo ringraziare di essere vivo per poterlo raccontare”.

E dopo aver concluso, sotto i suoi baffi grigi è comparso un grande sorriso, che all’inizio avrebbe potuto risultare fuori luogo, ma è stato accompagnato da questa frase: “Ora ci siete voi, avete portato la gioia e l’aiuto di cui abbiamo bisogno… dobbiamo essere contenti e cogliere il momento di festa”. Certe cose sono crude agli occhi della gente, si rimane basiti se si pensa che certamente molti sono presi dalla disperazione, ma qui no. Qui nella zona di Amatrice si lavora per abbattere le case che sono state dichiarate inagibili, per fermare gli eventuali sciacallaggi, per invitare i cittadini a tornare nelle abitazioni che hanno resistito e sono abitabili. Chi aveva una piccola attività di allevamento e produzione di prodotti locali non si è mai fermato e magari dichiara di sentirsi a casa anche sotto una tenda fredda e scomoda.

La comitiva di volontari bresciani, dopo aver visto territori sconquassati dal cataclisma e ascoltato i pensieri dei terremotati, ha potuto riflettere sul proprio ruolo, cogliendo tutti gli aspetti benefici ricavati dalle emozioni del momento. Domenica sera sono tornati alle loro case, sapendo di avere un tetto sicuro sulle proprie teste, ammettendo di aver capito cosa vuol dire apprezzare la propria vita e chi ci fa sentire sicuri, al conforto di avere sperimentato un legame lontano molti chilometri ma vicino nel proprio cuore. Sono partiti a malincuore, sarebbe stato bello fermarsi ancora un po’.

Il gruppo ringrazia tutti coloro che si sono adoperati per la raccolta e l’organizzazione per i viaggi di queste nuove speranze, che sono stati effettuati anche con l’aiuto delle ditte locali (TO PRESS S.r.l. e Metalsabbiature S.r.l. di Nozza di Vestone per i mezzi forniti, la Lucaffè di Carpenedolo per i prodotti, poi Teotti Garden di Mura, i punti di raccolta pasticceria Vera di Rezzato, Ristorante Ristò di Brescia, i genitori e i maestri della scuola infantile di Sabbio Chiese e della scuola primaria di Marmentino, le associazione “Tavola Rotonda: why not?” e Volontari del Garda per l’appoggio… e le singole persone che non vogliono essere nominate e che hanno regalato un sorriso e aiuto senza ricorrere ad associazioni, onlus e raccolte fondi organizzate.

Il gruppo volontari è stato creato in modo casuale, poi si è sviluppato e raccoglie circa 1300 iscritti alla propria pagina facebook;  chi ci ha creduto e ci crede ancora cerca di sensibilizzare i privati a muoversi per fare solidarietà e pagare per quanto spende di tasca propria. Chi contribuisce e sostiene questi volontari ha una sicurezza: chi parte per consegnare quanto regalato è uno di loro, una persona di fiducia. Con queste funzioni, secondo quanto spiega Elisabetta,  è nato il gruppo privato e per ora ha solo questa funzione.

Per i contatti: pagina facebook  Terremoto Amatrice – Aiutiamoli – Zona Brescia (#iocimettoilcuore).


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