A Villanuova anziana raggirata

Un nostro lettore ci segnala un fatto davvero increscioso avvenuto la scorsa settimana a Villanuova sul Clisi. Nel giorno del mercato, un’anziana signora è stata avvicinata da uomo molto cortese e affabile che l’ha raggirata, facendosi credere amico dei suoi nipoti.
Il racconto è emblematico di come questi signori, che si presentano distinti e simpatici, in maniera subdola riescano a raggirare i nostri anziani. Tutto questo per mettere in guardia le persone, soprattutto quelle di una certa età, a diffidare sempre delle persone sconosciute.

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Ecco quanto è accaduto, i nomi sono di fantasia.

Questa mattina attorno alle 9 la nostra vecchina si sta recando come al solito al supermercato Italmark di Villanuova. È giorno di mercato in piazza Donatori di sangue, quindi la quantità di gente in giro è notevole, quando la signora viene avvicinata da un distinto ragazzo sui 35 anni, su una macchina scura, che le dice pressappoco:
«Sono stato a cercarla a casa sua ma non c’era, sono un amico di suo nipote Francesco e mi chiamo come l'altro suo nipote Bruno.».
«...Suo nipote ha comperato questo macchina fotografica tramite il mio negozio (e cita un negozio di informatica di Villanuova), ha già dato un acconto di 400 euro e io sono passato a consegnarglielo... se non lo ritira suo nipote perde l'acconto».
Al che la nostra nonnina rimane un po’ interdetta e dice che ha bisogno di parlare con il nipote. Detto, fatto. Il simpatico, cortese, affabile e distinto personaggio sfodera un cellulare e prontamente telefona a Francesco. Il nostro amico parla brevemente con Francesco e poi passa il telefono alla nostra signora che si sente dire dal nipote:
«Ciao nonna, sì sì, tutto a posto. Per favore ritira tu il pacco che Bruno deve darti».
A questo punto la nonnina è caduta nella trappola e il dialogo prosegue.
«Ah, se el gha dit el me Francesco che va tut bè, quat goi de daga? »
La pronta risposta è: «Sarebbero 3.100 euro, ma se paga in contanti ne risparmia 200». Al che la nonnina un po’ spaventata dalla cifra non indifferente: «Ma me ghe io mia tuch chei solch le a casa».
Il nostro non si lascia sviare dal piccolo 'imprevisto' e prontamente propone gentilmente di accompagnare la nostra nonnina in banca.
Così i soldi vengono ritirati (non senza resistenza da parte del cassiere, che probabilmente per ragioni legate alla politica antirapina della banca non vuole consegnare 2.900 euro in contanti) e passano di mano. Il nostro cortese amico (che si è ben guardato dal parcheggiare davanti alla banca per non essere ripreso dalle telecamere) riaccompagna poi la nostra felice nonnina che ancora non sospetta nulla dove l'ha prelevata concludendo con:
«Mi raccomando, stia attenta con la macchina fotografica, è un prodotto di molto delicato. Stia attenta a non romperla e tratti bene la borsa».

È inutile dire che la borsa non contiene una macchina fotografica da 3.500 euro, c'è sì una macchina fotografica, una 35mm a fuoco fisso, di fabbricazione probabilmente cinese, dalle dimensioni e dal peso imbarazzanti e con un flash (forse l'unica cosa utile) esterno di quelli che si vedevano nei telefilm degli anni 80.

Lettera firmata  

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