Divertire divertendosi, la compagnia teatrale «Fil de fer»

Sono più di 500 gli spettacoli messi in scena finora dalla compagnia teatrale “Fil de fer”: 30 commedie e 3 farse rappresentate più volte in diverse località della provincia, con l’intento di contribuire alla riqualificazione del dialetto bresciano come tributo alla tradizione locale e come modalità di interpretazione molto particolare della realtà. È quello che ci raccontano Giulio Bazzani ed Edoardo Fregoni, due membri della compagnia, accogliendoci nella sede dell’associazione villanovese.

La storia. La compagnia “Fil de fer” nasce 26 anni fa, nel 1990. La domanda sorge spontanea: qual è il significato di questo nome così particolare? Edoardo ci spiega che si trattò di una scelta scaramantica: “In dialetto con la denominazione ‘compagnia fil de fer’ si indicava un gruppo poco coeso, destinato ad arrugginire e a rompersi proprio come fa il ferro con il passare del tempo. A quanto pare a noi questo nome ha portato fortuna, invece: in questi 26 anni la nostra attività teatrale è stata incessante, e il gruppo è più solido e unito che mai”.

Gli spettacoli. “Ci dedichiamo al teatro dialettale di genere comico e popolare, che ha un ottimo riscontro a livello di pubblico: spesso persino i bambini seguono con attenzione la commedia e si divertono.”, ci racconta Giulio. “Oltre a questo, ogni anno organizziamo una festa popolare estiva e l’ormai tradizionale uscita serale per le vie di Villanuova con carretto e asinello la vigilia di Santa Lucia”.
Dopo “Robe de l’oter mond”, “Sperom en be” e “Iè pròpe amò macc” – per citare solo alcune delle rappresentazioni messe in scena nel corso degli anni da questa storica compagnia – nei giorni dal 4 al 7 gennaio 2017, alle ore 20.45, andrà in scena al teatro Corallo di Villanuova la commedia in due atti “Che brota fine che gom fat”: due esuberanti agricoltori, fingendosi pazzi, si rifugiano da un loro amico in una clinica psichiatrica per sfuggire alle ire delle rispettive mogli e della suocera, dopo aver sperperato i loro averi in una finta trasferta di lavoro al sud. Uno spettacolo tutto da ridere realizzato – come è consuetudine e peculiarità nella compagnia - senza la guida di un regista. “Nel gruppo siamo circa una trentina e recitiamo insieme da tanti anni; siamo tutti molto amici ed è un orgoglio per noi il fatto di essere in grado di gestirci autonomamente”, ci spiega Edoardo.

Gli obiettivi. Il famoso motto della compagnia è “Do ridide al de le fa en gran be e le te el dutur lunta’ de te”. L’obiettivo è quello di divertire gli altri divertendosi, facendo al tempo stesso opere di solidarietà e di beneficienza. “Capita che talvolta l’ente ospitante ci offra un piccolo rimborso spese o, in alternativa, un rinfresco a fine spettacolo. Tuttavia non si tratta di una prassi: non abbiamo nessun tariffario e per statuto siamo un’associazione no profit costituita esclusivamente da volontari”, precisano Giulio e Edoardo.

In un momento storico in cui si tende a dimenticare l’importanza delle proprie radici, la compagnia “Fil de fer” unisce l’amore per il teatro a quello per l’espressività contagiosa del dialetto bresciano. Un grande “in bocca al lupo” e… ad maiora!