Alla riscoperta dell'artigianato di una volta: il gruppo «Antichi mestieri»

“La nostra associazione è nata una decina d’anni fa su iniziativa di uno degli assessori comunali di Preseglie. Inizialmente eravamo in due a coordinare le attività del gruppo; ora ci sono solo io e mi occupo di organizzare i corsi, coordinare le lezioni dei diversi maestri e insegnare a mia volta”. Ce lo racconta con entusiasmo Angela Cerqui, l’attuale responsabile del gruppo “Antichi mestieri” di Preseglie.

Il gruppo è composto da alcuni volontari, soprattutto persone anziane, che mettono a disposizione il proprio tempo per tenere dei corsi e insegnare alla popolazione diverse “piccole arti” dimenticate: l’impagliatura delle seggiole, la realizzazione di cesti di vimini, la costruzione di reti da ricamo e l’impagliatura dei fiaschetti e delle bottiglie con il midollino.

“Io, per esempio, insegno a realizzare le borse con la paglia”, ci spiega Angela. “Si tratta di 5 o 6 lezioni di un paio d’ore ciascuna. Di solito chiediamo un piccolo contributo per coprire le spese per i materiali, ma quando usciamo a fare qualche dimostrazione (per esempio alla fiera di Gavardo, dove abbiamo il nostro stand) lo facciamo gratuitamente. I corsi si tengono in primavera, più che altro per agevolare gli anziani che vengono da altri paesi e spesso faticano a spostarsi durante l’inverno”.

Chiediamo ad Angela quali sono i “pre-requisiti” fondamentali per imparare questi antichi mestieri. “Ai nostri corsi possono partecipare tutti…è importante però ricordare che noi forniamo solo le basi di ogni attività, e che continuare ad esercitarsi e a fare pratica è indispensabile sia per imparare bene ogni mestiere che per ricordarlo negli anni. Con queste piccole attività non si guadagna, sono cose che si fanno per passione e ci vuole molta pazienza per imparare a farle bene. Sicuramente è utile avere una buona dose di manualità. Bisogna considerare anche il fattore tempo, comunque: i materiali hanno bisogno di una particolare preparazione per poter essere impiegati e questo richiede indubbiamente molto tempo. Forse è per questo che i giovani non frequentano molto i nostri corsi: preferiscono le cose già pronte!”, scherza Angela. 

I volontari si augurano che in futuro cresca il numero dei giovani che si interessano alla riscoperta dei mestieri dei loro nonni. “Sarebbe bello che i nostri giovani scoprissero la soddisfazione che deriva dall’aver realizzato con le proprie mani oggetti utili alla vita quotidiana. Al giorno d’oggi tutto si può comprare e spesso proprio per questo ci manca la consapevolezza di poter creare qualcosa di bello con le nostre mani, spendendo un po’ del nostro tempo che però viene ben ripagato a livello di soddisfazione personale”.

Noi troviamo molto bella questa “staffetta” culturale tra anziani e giovani, questa volontà di insegnare e tramandare dei mestieri antichi che verrebbero altrimenti rapidamente dimenticati. Auguriamo a questa associazione un buon proseguimento delle sue attività e speriamo in una partecipazione sempre maggiore a queste belle lezioni.