Roè Volciano, finestra valsabbina sul Garda

 

VEZZOLA: Anche per noi è intervenuta la Legge di Stabiltà, prima che diventassi Sindaco, impedendoci di impiegare quello che è il nostro avanzo di amministrazione, anche se dall’anno scorso si è aperto uno spiraglio perchè una parte di questo avanzo potrà essere utilizzato per l’edilizia scolastica ed altri capitoli di spesa, anche se adesso non sappiamo ancora quantificare quanto.

Abbiamo tantissime idee su come utilizzare questi soldi, le priorità sono gli interventi di messa a norma antisismica di una scuola dell’infanzia, che è un grosso intervento, un intervento più limitato su un asilo, mentre l’anno scorso abbiamo portato a termine i lavori sulla scuola media, sull’auditorium, sulla biblioteca e sulla palestra. 

Abbiamo come intervento urgente anche l’ampliamento del parcheggio della scuola media, acquisendo l’area di un privato. Dipenderà tutto dagli spazi che il governo centrale ci darà.

VEZZOLA: Roè da sempre ha creduto nella Comunità Montana di Valle Sabbia e anche noi portiamo avanti questo progetto. Da sempre, da quando si è costituita, anche se allora c’era stata una discussione se entrare con essa o con la Comunità dell’Alto Garda, della quale anche il comune confinante di Salò fa parte.

Ci sentiamo parte integrante della Comunità di Valle Sabbia; è una realtà sicuramente efficiente, Secoval fa un ottimo lavoro, abbiamo insieme raggiunto dei risultati non indifferenti: la fibra ottica, per la quale siamo stati i primi in Lombardia, la partita sui rifiuti, con la grossa scommessa sulla gestione “in house”, il rifacimento dell’illuminazione pubblica.

Facendo le cose insieme, ci si sente comunque protetti, tutelati.
Per un sindaco condividere certe questione, certe responsabilità, con altri 24 sindaci come lui è di grande consolazione.
Per non parlare delle garanzie di grandi competenze che vengono forniti dai, e ai, singoli comuni. 

 

VEZZOLA: Credo fermamente in questa modalità di gestione della cosa pubblica.
Ci sono comuni che hanno i nostri stessi abitanti che hanno scelto di rimanere soli credendo di fare meglio. Vedo le aggregazioni come una soluzione più funzionale ed efficiente, con compiti più specifici e creazione di maggiori professionalità.

La nostra aggregazione di Polizia Locale, nonostante i pochi agenti, sta facendo un lavoro lodevole, non solo nel controllo degli autoveicoli, ma anche negli altri interventi, come nel controllo dei rifiuti.

Sono disponibili e preparati, sono un “pool investigativo, si danno molto da fare.
Le aggregazioni che ho trovato quando sono arrivata, come quella di ragioneria o dell’ufficio tecnico, ho deciso di mantenerle.
Ciò che funziona va tenuto e, dove possibile, implementato.

VEZZOLA: Se devo essere sincera, che qualche collega non me ne voglia, io sono favorevole anche alle fusioni dei comuni, almeno per quelli più piccoli, al di sotto dei 1000 abitanti.
In Valle Sabbia la strada percorsa è stata differente, è stata quella delle aggregazioni, perchè il territorio ha una sua specificità che non si può trascurare.

In quei comuni più piccoli, oltre che per un discorso di identificazione e appartenenza al luogo, la presenza di un’istituzione fa sentire il cittadino tutelato e non abbandonato a sè.
In linea teorica sono favorevole alle fusioni di comuni, analizzando la nostra territorialità, la soluzione delle aggregazioni portata avanti dalla Comunità Montana è stata la scelta vincente.

E non trascurerei anche una buona dose di campanilismo, che potrebbe creare attriti nelle popolazioni dei diversi comuni.
Bisogna ragionare con buon senso e, soprattutto, caso oer caso. 

 

 

VEZZOLA: In linea teorica sono favorevole, per i paesi più piccoli però. Roè ha già i suoi 4.500 abitanti, Vobarno più di 8 mila e Salò quasi 11 mila.
Non so tra comuni grossi cosa poi salterebbe fuori. Noi abbiamo una nostra dignità, nel nostro piccolo, e per ora va bene così. Però, tra i due, non le dico cosa sceglierei.

 

Katia Vezzola ha provato a lasciarci con questo dubbio, poi però ci ha detto che da casa sua, aprendo le finestre, vede la Rocca di Manerba... ed è tutta un’altra cosa.