Tutto un mondo di cacca

Quando la depressione avanza e ogni giorno qualche piccola delusione si fa strada è normale dire che è un mondo di cacca. A Trento al museo Tridentino di Scienze naturali, il 27 febbraio scorso è stato inaugurato “La cacca - storia naturale dell’innominabile”. Mostra durerà fino al 28 marzo. Michele Lanzinger, il direttore, si è dimostrato fiero di questa mostra, che vuol essere una divertente avventura interattiva alla scoperta di ciò che tutti fanno ma di cui pochi parlano: “La mostra – dice - utilizza la cacca nel mondo animale come gioco per i più piccini, per parlare di ecologia. L’intento è quello di trovare la giusta collocazione scientifica nell’ambito naturale a questo ‘poco nobile’ materiale con il quale gli animali concludono i loro processi digestivi, indagandone le differenze tra specie e specie, le correlazioni con la dieta e lo stile di vita, i possibili significati ed utilizzi alternativi che vadano al di là della sua dimensione di rifiuto organico”.
“La mostra trova confronti con esperienze museologiche internazionali e con l'ampia letteratura sulle ‘cose schifose’ – ha aggiunto - utilizzate per incuriosire l’infanzia. Rivolta in primis ad un pubblico di bambini e ragazzi, l’esposizione è percorribile anche da un pubblico di adulti che vogliano accompagnarsi ai giovani visitatori e visitarla con infantile stupore”.

Della cacca, insomma, vanno considerati proprio tutti gli aspetti come quello, per esempio, di studiare l’alimentazione degli animali vissuti tanto tempo fa o quale fosse allora il grado di inquinamento.
E’ un argomento scomodo, al limite del tabù, ma cosa sarebbe il mondo senza questo elemento organico, il fertilizzante, usato fin dalla notte dei tempi perchè indispensabile per la crescita dei vegetali che altro non sono che il primo anello della catena alimentare?

Passando davanti a questo museo e vedendo la locandina pubblicitaria in noi è spuntato un sorriso spontaneo. Poi scomparso, riflettendo sulla serietà dell’argomento.
Cose belle da vedere, nel senso artistico, per la verità non ce ne sono, ma vi assicuro che odore nell’ambiente non ce n’è.
Ultima riflessione: ci è naturale a pensare che quando si dice che “è una giornata di...” tutto vada male. Forse non è proprio così, potrebbe essere meglio di altre.

Per entrare ci vogliono due euro e 50 centesimi.

Nerino Mora

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