14 Agosto 2017, 07.29
Terza pagina

«Eugenio Scalfari ecco perché sbagli»

di Dru

Il nostro Dru riprende un suo vecchio cavallo di battaglia: confutare ciò che Eugenio Scalfari scrive su Repubblica, in questo caso ciò che lo scrittore e politico, decano dei giornalisti ha scritto qui


È vero, è un fatto che la violenza con cui hai condotto l'essere nel nulla delle tue posizioni le riduce quasi a nulla, tranne che per il sapere della posizione che la fa essere.

Distingui tra atei e non credenti credendo di vedere negli atei gli adoratori del nulla e nei non credenti la tolleranza all'Essere.

Ti esprimi sulla distinzione appoggiandoti alla filosofia e ti fa onore il dire che la ignori, ma pretendi di sapere là dove ignori.

L'ateo dici essere come lo scimpanzé ma tu sei scimmia.

Si, c'è distinzione nei contenuti delle due posizioni che hai espresso, ma non riguarda l'Essere bensì il Nulla.

Perché anche tu lo adori profondamente e con violenza.

Infatti là dove terresti di rendergli riparo, non ti avvedi che lo hai già ucciso l'Essere.

Ti porti in casa un cadavere.

Non basta all'Essere di esistere quando è per distinguersi dal nulla e non basta dire che lo si conservi dove si esprime nell'energia mentre le forme si creano e si distruggono.

La contraddizione è palese.

Dunque anche la violenza in quanto la violenza è la contraddizione che vuol essere.

Se anche le forme per divenire devono apparire dal loro esser nulla e lì andare allora la distinzione di ateo e non credente è una distinzione apparente.

Scimpanzé o scimmia Scalfari, resti un ingenuo.



Commenti:
ID73293 - 14/08/2017 08:01:55 - (ubaldo) - Mah, caro Dru

Eugenio Scalfari è certamente un comunicatore più efficace di te. Io trovo infatti che le sue opinioni, in questo suo articolo, oltre che essere da me condivisibili, siano anche spresse in modo molto chiaro. Di quanto scrivi tu, invece, comprendo solo l'acredine nei suoi confronti e poco o nulla dei concetti che vuoi esprimere. Certo il limite del comprendere è mio. Il tuo è quello di non capire che se non comunichi nel modo adeguato al pubblico che ti sei scelto sei un pessimo comunicarote.

ID73294 - 14/08/2017 08:33:27 - (Dru) - Ti spiego

Scalfari è sempre stato non credente ma un non credente Aristotelico. Cioè afferma che mentre l'ateo è violento perché afferma che dopo la vita c'è nulla, dove dunque per Scalfari sta la violenza del pensiero perché pensare del nulla significa far violenza al pensiero, il non credente da questa violenza di pensiero si "salva": perchè dopo la morte delle forme di energia l'energia resta. Ma gli puntualizzo io? Che ne è nel tuo pensiero delle forme? Salvare l'energia, fatto tutto aristotelico, non mette in salvo il pensiero dalla violenza di metter cose nel nulla. Cerca Scalfari di distinguersi dai nichilisti (del pensiero) atei, ma non si rende conto di esser della stessa natura di pensiero. Giochiamo alto qui Ubaldo e mi rendo conto che sia complesso, ma il gioco del pensiero è il più bello e io con Scalfari non c'è dubbio alcuno che vinco, se non lo sai credimi..

ID73295 - 14/08/2017 08:36:42 - (Dru) -

Energia e sue forme, non credente; esistere dell'essere e non esistere, ateo. Forme di nichilismo. Dove in realtà sta la differenza se non solo nel presentarle? Apparenza di distinzione dunque e non apparente distinzione.

ID73296 - 14/08/2017 08:38:58 - (Dru) -

Se sono stato nuovamente poco chiaro per te ti chiedo di essere più preciso in particolare dove..

ID73297 - 14/08/2017 09:24:00 - (Dru) - Dove è contraddittorio Scalfari?

Nel dire che dell'essere nel nulla sta la violenza degli atei e del loro "io semplice"dove qui l'io semplice compare a Scalfari in quanto il finito del loro essere e finito perché conclusa la vita non C'è più nulla, produce l'isolamento e la distruzione dunque di qualsiasi "relazione", lui crede di poterle salvare le relazioni con il sostrato o energia. Ma le forme non sono Scalfari? Domanda retorica. Dunque Scalfari fa uscire dalla porta il non essere dell'altro e lo fa rientrare dalla finestra con le forme che vanno e vengono dal nulla.

ID73298 - 14/08/2017 09:27:04 - (ubaldo) - Grazie per lo sforzo di semplificazione

Ti ringrazieranno anche i lettori di Vallesabbianews. Resta il fatto che, tolto il carattere inrinseco di violenza che Scalfari attribuirenbbe agli atei (ne conosco di persone che si professano tali e non l'ho mai percepita), per il resto il suo discorso è per me chiaro e condivisibile, per nuilla contraddittorio, se rimaniamo nel campo dell'etica nel quale credo di muovermi quantomeno con sufficienza. Se tu invece ti riferisci al tipo di pensiero che muove il giornalista Scalfari nel suo esternare allora non ne so nulla. In questo altro campo non mi resta che accogliere il tuo suggerimento, semmai che deciderò di intraprendere questa strada: crederti, cioè avere fede.

ID73299 - 14/08/2017 09:31:51 - (Dru) - Più comunicativo di così si muore

Ma comprendo che "voi" lettori di Scalfari siete fedeli alle sue ballerine opinioni. Amate il ragionamento semplice che solo presupposto tale vi convince per l'autorità premessa. Io non amo autorità alcune e per mestiere metto tutto in discussione. In verità caro Ubaldo qui io non attacco affatto Scalfari, al contrario lui attacca il buon senso del pensiero e io posso farglielo presente perché non sono un fedele di Scalfari ma un pensatore.

ID73300 - 14/08/2017 09:44:00 - (ubaldo) - Sbagli

Tu stai dando a me del "fedele di Scalfari". Non c'è cosa meno vera. Vola pure alto, cercando di non dimenticare la fine di Icaro, e sii fiero della tua indipendenza di pensiero e delle tue elucubrazioni filosofiche che pochi riescono a comprendere. Ma non commettere l'errore di sminuire l'indipendennza di pensiero degli altri. C'è chi ritiene che il pensiero semplice, proprio per questa sua semplicità che si traduce in comprensibililtà diffusa da non confondere con la "pochezza", sia quello più vero.

ID73301 - 14/08/2017 09:45:48 - (Dru) - Caro Ubaldo

Ci sono livelli di pensiero. Capisco che ti piaccia la forma etica di questo discorso, perché non ne discuti le basi. Ma l'etica costruita su Un terreno instabile è violenta. Dove la violenza è la fede in Scalfari di distinguersi dall'ateo non sapendo che l'ateo costruisce la propria casa sui presupposti che Scalfari crede propri e non dell'ateo. Stesso presupposti dunque e violento il voler dir il contrario.

ID73302 - 14/08/2017 10:02:59 - (Dru) - No

Se guardi a fondo in quel ""voi" lettori di Scalfari siete fedeli alle sue ballerine opinioni" il soggetto non è Scalfari ma le sue ballerine opinioni. Il pensiero semplice è proprio il prodotto della forma atea o del non credente. Stai esprimendo quelle forme che hanno come presupposto la violenza del pensiero. Il pensiero semplice è l'io semplice che Scalfari a parole attacca ma di fatto esercita da una vita intera. Io penso dunque non parlo volentieri di persone e meno volentieri le attacco, dunque anche nell'ultima mia proposizione non guardare a Scalfari e alla sua vita ma al fatto che il suo pensiero è contenuto di quell'io semplice che solo a parole combatte.

ID73304 - 14/08/2017 12:18:27 - (ubaldo) - Non sono fedele...

nè a Scalfari nè alle sue opinioni, ballerine o meno che siano. E non sono solito classificare nessun pensiero e nessuna opinione basandomi sulla vita di chi questi pensieri o oninioni li esprime. E questo perchè sono un libero pensatore, anche dai preconcetti dei quali tu invece sembri tener conto.

ID73305 - 14/08/2017 12:22:01 - (Dru) - Ti voglio bene Ubaldo

Per questo accetto i tuoi difetti che in questo ragionamento palesi. Buon ferragosto. Un ultimo consiglio però lo trasmetto. Non fermarsi alle opinioni che non sono mai condivisibili, ma cercare cosa le muove...

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