VAR, cosa giusta o sbagliata?

L'utilizzo di questa tecnologia è da poco in atto, ma già nel corso delle prime due giornate di campionato, ha suscitato grossi interrogativi.

Perché ritenere sbagliato l'uso del replay in ausilio al direttore di gara? (diranno alcuni).
Perché servirsene in uno sport dove istinto ed occhio umano l'hanno sempre fatta da padrone? (diranno altri).
Se già l'innesto degli arbitri di porta aveva suscitato polemiche ed ilarità (da tempo non si parla più di "terna arbitrale"), figuriamoci adesso.

Di certo c'è ancora molta strada da fare per chi questo strumento dovrà utilizzarlo. Anche perché esso non rappresenta nulla di strano, è soltanto inusuale. Roba simile esiste da tempo nel basket, nella pallavolo, nel tennis e in numerosi altri sport.
Quindi perché non nel calcio?

Non più gol fantasma, non più proteste per rigori presunti a favore o contro (vedi Juve), non più simulazioni o quant'altro di difficile giudizio immediato in campo.

Di contro lunghe pause di valutazione, e un utilizzo non ancora ben rodato (quando richiederne l'uso e quando no, sembra non sia chiaro).

Magari come per ogni novità, basterà un po' di tempo per dissipare dubbi ed incertezze.
O magari il calcio non ha bisogno di roba del genere. Visioni diverse che riguardano la stessa problematica. Serve il VAR? Ma soprattutto a chi serve?

Luca Rota

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