Salò calcio e Darfo Boario, derby incolore

Poche emozioni, un gol per parte e la questione derby è presto risolta.
È stato un pareggio incolore, quello tra Salò e Darfo Boario, frutto di una gara che ha lasciato a desiderare soprattutto sul piano delle occasioni, scarse da entrambe le parti.
Al Lino Turina, davanti a quasi 600 spettatori, le due compagini bresciane del girone B di serie D non hanno fatto vedere il loro massimo potenziale, anche perché quello di ieri è stato un derby incerottato, visto che sia i padroni di casa di Crotti sia gli ospiti di Inversini dovevano fare i conti con gli infortuni e le squalifiche.

Ne è nata una partita che ha faticato a decollare nel primo tempo, nonostante le due traverse colpite, e poco scattante nella ripresa, nella quale solo il gol di Leoni prima ed il rigore trasformato da Garrone poi hanno contribuito a non farla passare nel dimenticatoio.

Proprio come quello del 4 novembre scorso, vinto 1-0 dai camuni grazie al rigore trasformato dall’ex capitano neroverde Gherardi, il derby non è stato fuoco e fiamme. Anche se il risultato è la degna conclusione di una gara nella quale le occasioni (pur poche) si sono divise equamente da una parte e dall’altra.

Le assenze hanno sicuramente contribuito e su questo punto tutti sono stati d’accordo. Nel Salò, infatti, nonostante il recupero in extremis di Martinazzoli, mancavano Ferretti, Caricato e Savoia - tutti infortunati - e lo squalificato Petrone. Crotti ha così dovuto reinventare parte della difesa, affidata a Tognassi ed agli esterni Sberna e Boldrini. Davanti, come preventivato, N’dzinga ha ricoperto il posto al centro dell’attacco, anche se il tecnico bergamasco al 20’ del secondo tempo gli ha preferito Pasinelli, cambiando di fatto tutta l’impostazione della manovra offensiva dei lacustri.

Anche nelle file del Darfo non mancavano i grattacapo, perché Inversini ha dovuto fare a meno degli infortunati Rossetti e Guizzetti, nonché degli squalificati Rossi, Fornoni e Ragnoli (fermato dal Giudice sportivo per tre giornate), ed ha lasciato Garrone e Taboni a provare a superare la difesa locale, ma soprattutto potendo di fatto contare solamente su diciassette pedine tra titolari e panchina.

L’avvio della gara, nella quale si sono contati solamente due ammoniti, è stato buono per entrambe le squadre, con il Salò leggermente meglio sul piano della velocità.
Più facile per i padroni di casa arrivare in area, ma più difficile giungere alla conclusione ravvicinata, con N’dzinga spesso in affanno, sovrastato dalla coppia centrale darfense Poma-Parolari. Al contrario i camuni, leggermente meno rapidi, hanno trovato qualche spazio di più in avanti: Garrone ha potuto in almeno un paio di occasioni trovarsi davanti a Menegon.

La ripresa, invece, se non fosse stato per i due gol nel finale, ha lasciato aperto ben più di un interrogativo. Va detto che un pareggio nel derby è risultato che può starci, sia per il Salò sia per il Darfo: non farsi del male per provare a guadagnare i play off e magari giocarseli l’una contro l’altra. Ma il match di ieri ha sofferto in certi frangenti per mancanza di grinta da ambo le parti, già in spirito pasquale.

Bene hanno figurato nelle file dei padroni di casa Quarenghi, l’autore del gol Leoni (che piace parecchio anche in Valcamonica) e Tognassi, ritrovato come centrale di difesa. Nel Darfo sono piaciuti l’insidioso Longo, Prandini e l’inesauribile Mosa, terzino d’esperienza, ma con la verve da Under.

Da Giornale di Brescia

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche