15 Novembre 2017, 15.00
Anfo
Comuni di Valle Sabbia

Intervista al sindaco Bondoni

di Fabio Gafforini

Il viaggio di Vallesabbianews all'interno dei Comuni valsabbini continua. Oggi siamo ad Anfo, un piccolo Comune ricco di storia e di cultura, dove il sindaco Umberto Bondoni ci ha parlato del suo primo anno di amministrazione


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Il piccolo Comune di Anfo è passaggio obbligato per chi si dirige verso il Trentino passando dalla Valle Sabbia. In una giornata dove la prima neve è arrivata a lambire i monti che incorniciano il Lago d’Idro, abbiamo intervistato il sindaco Umberto Bondoni, che ci ha raccontato cosa ha fatto fino ad oggi e cos’ha in programma per il futuro spaziando dalle questioni calde alle recenti polemiche, dalla Rocca d’Anfo all’importanza delle radici storiche per gli anfesi. 
 
Sindaco Bondoni, ci tracci il bilancio di questo primo anno e poco più alla guida dell’Amministrazione del Comune di Anfo. 
 
In questo primo anno, ad oggi, grandi opere non ne abbiamo realizzate per il semplice fatto che, subentrando alla precedente Amministrazione, abbiamo dovuto capire in che stato ci si trovava, quali erano le risorse economiche, quali i rapporti con gli enti sovracomunali. In primis, comunque, abbiamo deciso di ripristinare le spiagge, impegnandoci con il Demanio e il consorzio Lago di Garda e Lago d’Idro, per portarle ad un buon livello per i turisti che ne fruiscono. Con gli enti sovracomunali e con la Regione siamo riusciti a mettere in atto la realizzazione, dal 2018, della pista ciclabile e del collettore per le acque reflue. Un doppio miglioramento per il Lago d’Idro: innanzitutto ne risentirà la qualità delle acque, in secondo luogo un miglioramento dell’offerta turistica e della sicurezza stradale per i futuri utenti dell’opera. La questione pozzo e trivellazioni di A2A, che da giorni è polemica principale qui ad Anfo, non è una cosa che ci siamo inventati da un giorno con l’altro, bensì lo abbiamo fatto per venire incontro all’approvvigionamento idrico del Comune, soprattutto della frazione alta di S. Antonio, che durante il periodo estivo, quando le strutture ricettive dei campeggi richiamano più turisti, subisce dei disguidi, addirittura con l’acqua che nella frazione alta non arriva proprio più. Quindi siamo andati proprio incontro alle lamentele degli abitanti, ad una necessità prima. Poi, per quanto riguarda la presunta discarica, io che ho 57 anni non mi ricordo ci fosse una cosa del genere, mio papà che ne ha 85 si ricorda di ferraglia appoggiata vicino a quell’area ma sicuramente non una discarica. Anche perché, nel dopoguerra, l’organico era riutilizzato in casa, così come il vetro, plastica non ce n’era, e quindi vedo difficile che ci potessero essere materiali diversi dalla ferraglia. A ridosso dell’area sono state costruite abitazioni, ad oggi dalla trivellazione non è emerso nulla. Posso assicurarvi che nel momento in cui qualcosa dovesse cambiare, quando l’acqua verrà trovata e quando Arpa ed A2A avranno fatto le analisi, laddove l’acqua non dovesse essere potabile o in qualche modo pericolosa, sarò il primo a non consentirne l’utilizzo. La minoranza ha fatto delle contestazioni sicuramente per dare sicurezza alle persone, e questo lo capisco e perciò non me la posso prendere, però forse sono state fin troppo eccessive. 
 
Quali sono invece le misure che avete in previsione per i prossimi anni di amministrazione? 
 
Ampliamo il discorso, oltre all’edilizia, anche a tassazione, sociale, politiche alla persona in genere. Innanzitutto, vista l’età sempre più elevata degli anfesi, a breve inaugureremo, nei locali antistanti la Biblioteca comunale, un punto prelievi, dotato di tutti i dispositivi sanitari, per non obbligare la nostra popolazione a spostarsi fino a Vestone. Altra opera è il prolungamento della ciclopedonale che collega la galleria di Anfo al centro abitato, oggi impraticabile perché a ridosso dei guardrail sulla provinciale, in accordo con l’ente Provincia. In un Comune così piccolo, visti i problemi burocratici sempre maggiori e i fondi sempre minori, riuscire a portare avanti un programma ambizioso come il nostro non è sempre facile. E a breve partiranno anche i lavori per la Rocca d’Anfo. Esatto, la Rocca d’Anfo, tesoro inestimabile per il Comune e la sua popolazione.
 
Oggi la situazione com’è e questi lavori, che partiranno a breve, cosa prevedono? 


I lavori partiranno grazie ai finanziamenti del fondo ODI (fondo per i Comuni di Confine, ndr) e della Fondazione Cariplo. Da poco è stata sistemata la batteria Belvedere, quella più in alto, il prossimo cantiere in apertura è quello per la messa in sicurezza con le reti del versante nord, e nella prossima primavera - estate verranno appaltati i lavori per la batteria Zanardelli, la principale, dove si trovava il comando della fortezza. Tra un anno, salvo imprevisti, partiranno i lavori per la batteria Statuto, che è quella fronte lago, al di là della strada, con la messa in sicurezza dell’area, la realizzazione di una terrazza panoramica e di un sovrappasso che permetterà il raggiungimento della batteria Zanardelli senza dover attraversare la pericolosa strada provinciale. Ripeto, realizzare questo non è per noi semplice, però siamo sicuri che la valorizzazione della Rocca d’Anfo sarà una forte spinta per l’incremento del turismo e del suo sviluppo sul Lago d’Idro. Purtroppo, avendo carenza di strutture ricettive alberghiere, bisogna dare un’offerta che invogli il turista a tornare, a rimanere e anche investire nella nostra zona. 
 
Per la questione turismo, che sento starle a cuore, come si rapporta con gli altri Comuni del lago d’Idro? Quale la possibilità di consorziarsi per un’idea di turismo comune? 

Devo dire che non ci siamo mai rapportati per definire delle linee guida turistiche comuni. Ripeto, mancano le strutture alberghiere, a parte qualche B&B che comunque, con poche camere, lascia il tempo che trova. Ponte Caffaro e Bagolino costituiscono una realtà a sé, con le loro tradizioni e un turismo a loro dedicato. Credo comunque che si dovrebbero creare dei percorsi comuni, che da Anfo portino a Idro e a Ponte Caffaro e a Bagolino, perché la nostra realtà è questa e dobbiamo assolutamente lavorare in sinergia per un pieno sviluppo. L’esempio del battello, che congiunge tutte le località del lago, è sicuramente un valore aggiunto.
 
I rapporti con la Comunità Montana come sono? E soprattutto, nel sistema delle aggregazioni, come si trova Anfo? E quale futuro senza il sistema aggregativo?
 
I rapporti con la Comunità Montana e col suo presidente sono assolutamente ottimi, e anche con gli altri sindaci. Oserei dire eccezionali. Sono tutti sensibili reciprocamente alle problematiche del piccolo Comune, tant’è che a noi hanno permesso di tenere la biglietteria della Rocca d’Anfo qui nel centro abitato, vicino al Municipio, affinchè chi viene per acquistare il biglietto sia invogliato a fare un giro nel paese ma obbligato a raggiungere la Rocca passando per il lungolago. Nel sistema aggregativo noi siamo abbastanza autonomi, anche se a inizio anno entreremo con la ragioneria e con l’ufficio tecnico, poiché per adesso siamo noi a prestare il nostro ragioniere ad un altro Comune e abbiamo per l’area tecnica un collaboratore esterno, ma da gennaio decadranno entrambi, il primo prossimo al pensionamento, il secondo in scadenza di contratto, e quindi siamo obbligati anche noi ad entrare in aggregazione. Certo è che senza il sistema aggregativo non potremo più andare avanti, e il giorno che questo dovesse decadere la soluzione sarebbe una sola: nonostante io sia campanilista, in senso buono ovviamente, vedo in un futuro non troppo lontano un Comune unico del Lago d’Idro. Questo perché piccoli Comuni, come siamo noi adesso, piccole realtà non possono farsi sentire con forza. Un solo Comune, una realtà più grossa, avrebbe invece la possibilità per dar più peso alle proprie proposte e alle proprie necessità. 
 
A breve partirà la nuova raccolta rifiuti per tutta la Valle Sabbia. Per cosa avete optato qui ad Anfo? 

Si è deciso per il sistema porta a porta, vista anche la scelta dei Comuni più grandi del fondo valle e il fatto che già oggi, con la raccolta indifferenziata e il cassonetto libero, chi scende dal Trentino riempie comunque i nostri cassonetti. Sicuramente il porta a porta darà un risparmio per i Comuni già dalla vendita del differenziato. Sono comunque scettico per questo cambiamento epocale, all’inizio sarà difficile insegnare tanto agli anziani quanto ai giovani come differenziare, visto che nessuno è abituato, però c’è la necessità di cambiare abitudini, di acculturarsi in questo senso, per il nostro bene e per quello della natura. Per noi, logisticamente, sarà difficile per via di alcune strade molto strette nel centro abitato, così come un problema sarà quello del randagismo, però cercheremo delle soluzioni che possano essere le migliori per i nostri concittadini. E valuteremo soluzioni ad hoc anche per i diversamente abili. 
 
Anfo è un paese che ha una grandissima identità storica e culturale: la Rocca ne è il monito principale, però anche altre iniziative tendono comunque a valorizzare l’identità di questo luogo. Nell’ambito culturale, che oggi è sempre più visto come un qualcosa di elitario, che solco ha deciso di tracciare questa Amministrazione? 
 
Sicuramente non possiamo che seguire ciò che i nostri predecessori ci hanno insegnato e lasciato: proprio sabato abbiamo presentato un volume, nato da una ricerca negli archivi comunali, dei documenti dal 1447 al 1624. Anfo nella storia ha sempre rappresentato un confine tra culture e mondi diversi; sul Monte Suello Garibaldi fu ferito e nelle case anfesi ancora oggi si recano testimonianze dell’evento. Questa Amministrazione vuole aprirsi il più possibile a ciò che investe l’ambito culturale: continueremo, per esempio, con questa ricerca d’archivio, delle nostre radici, e a breve vorrei recarmi presso la Biblioteca Comunale di Verona dove è conservato un faldone con tutta la storia di Anfo. E’ importante riprendere la storia perché ci insegna come poter agire nel futuro.
 
 



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