29 Novembre 2017, 08.00
Bagolino Valsabbia
Eventi

«Insoliti incontri», terzo atto

di Federica Ciampone

Verrà inaugurata il prossimo sabato, 2 dicembre, a Bagolino la terza mostra temporanea del progetto del Sistema Museale della Valle Sabbia in collaborazione con la Collezione d’arte contemporanea “Paolo VI” di Concesio


È in programma per il prossimo sabato, presso la Biblioteca comunale di Bagolino, l’inaugurazione della terza parte di «Insoliti incontri. Contaminazioni d’arte lungo il fiume Chiese», il progetto che si propone di valorizzare il panorama culturale locale tramite la contaminazione con l’arte contemporanea. 
 
Come per i due appuntamenti precedenti – Idro, che dall’1 al 17 settembre ha ospitato il “Battesimo” di Jean Guitton, e Capovalle, che dal 21 ottobre al 5 novembre è stata la location dell’esposizione de “Il Vincitore” di Eliodoro Coccoli - anche stavolta il focus dell'evento sarà l'esposizione, dal 2 al 17 dicembre in biblioteca, di un'opera della Collezione Paolo VI di Concesio: "Il vitello d'oro" (2007) di Emilio Isgrò.
 
Attivo nell’ambito della poesia visiva, l’artista ha raggiunto la notorietà, anche al di fuori dei confini nazionali, attraverso le sue “cancellature”, interventi irriverenti e paradossali su testi e autori cardine della cultura italiana; nella biblioeca di Bagolino l'associazione “Habitar in sta terra” ha costruito attorno a questo tema una bella mostra sull'emendare, dal Concilio di Trento alle avanguardie del Novecento.
 
Il passo biblico, tratto dall’Esodo, si riferisce alla sagra blasfema del popolo d’Israele che issa sull’altare il vitello d’oro, idolo di superbia, durante l’assenza di Mosè, asceso al Monte Sinai per ricevere i Dieci Comandamenti. Assume un significato pregnante il richiamo alla parola di Aronne che erige un falso dio, rispetto al Verbo fissato sulle Tavole di Mosè. “Cancellare” per “svelare”, questo il significato più profondo del gesto artistico. 
 
Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937), artista concettuale e pittore - ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista - è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale tra XX e XXI secolo. A partire dagli anni ‘60, ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977).
 
L’inaugurazione della mostra si terrà alle ore 16.30; a seguire, “Emilio Isgrò. Tra immagine e parola” (incontro con Paolo Sacchini, direttore della Collezione Paolo VI), e “Attorno a Isgrò. Cancellature e note a margine”, presentazione della mostra a cura di “Habitar in sta terra”. Non mancheranno poi, come di consueto, le iniziative “collaterali” che si svolgeranno durante il periodo di esposizione dell’opera:
 
8 dicembre ore 17.30: visita guidata a cura di Flavio Richiedei, “Habitar in sta terra”
 
10 dicembre ore 16.30: “La poesia nascosta nei libri”, Laboratorio didattico per ragazzi (dai 10 anni in su) a cura di Michela Zambelli, Collezione Paolo VI 
 
16 dicembre ore 16.30: “Impronte di stampa”, Visita e laboratorio didattico per bambini (dai 6 anni in su) a cura di Corinna Marca, “Habitar in sta terra”.

Orari di apertura della mostra: sabato 2, 9, 16 dicembre ore 16-18.30, domenica 3, 10, 17 dicembre ore 11-12.30 e 16-18.30 , venerdì 8 dicembre ore 11-12.30 e 16-18.30.


In foto "Il vitello d'oro" di Emilio Isgrò
 


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