Dei delitti e delle pene

E’ il 1999 ed è maggio, il mese delle rose, quando Claudio decide di farla finita, portandosi via Silvia. Le afferra il collo rubandole la vita in un piazzale a Valledrane di Treviso Bresciano, poi scende fino a Sabbio Chiese, parcheggia l’auto alla Fratta e risolve con l’ossido di carbonio.
La furia assassina si ripresenta a Vobarno il 4 gennaio del 2001, nel bar di Catterina Ferrari che viene uccisa con 21 coltellate dal clandestino Abderrahim Nor.
Il 17 settembre 2001 è a Vallio Terme, con Naires Berardi che non ce la fa più a subire le angherie del padre e lo accoltella a morte.
Un anno dopo la rabbia esplode a Castel Condino, con la gelosia che arma la mano ad un giovane bagosso di Ponte Caffaro, Luca Zanetti: uccide la moglie rumena Paola Zamà prima di buttarsi dal terzo piano.
A ottobre del 2002 tocca a Renata Zanetti di essere massacrata per rapina da un folle a Vestone, sull'uscio di un negozietto d'abbigliamento.

E’ un debito di droga ed assai probabilmente la droga stessa, invece, la causa dell’orrore di una notte assurda consumata fra Sabbio Chiese e Treviso Bresciano: è il dicembre del 2002 e Antonio Madeo di Vallio Terme prima viene ucciso a fucilate da due “amici” di Sabbio e di Treviso e poi bruciato e gettato in un cassonetto a Vestone, nel maldestro tentativo di occultarne il cadavere.

Nel giugno del 2003 ad andare fuori di senno è il perticarolo Claudio Albertini: blocca l’ex fidanzata Nadia Bertelli nel cortile di casa, la costringe a scendere dall’auto e spiana la pistola: tre colpi per lei, uno alla propria tempia.
Poi una pausa di tre anni. A luglio del 2006 ecco il giallo del macellaio di Vobarno, Ennio Bertelli, scannato dietro al bancone del negozio: le indagini interessano a lungo e senza esito la folta comunità di immigrati vobarnesi, molti dei quali al Bertelli pagano l’affitto. Non si ritrova nemmeno l’arma del delitto, l’omicida è ancora a piede libero.

Questa è la Valle Sabbia assassina degli ultimi dieci anni che, ad essere precisi, comincia a maggio del 1998 con un tentato omicidio: l’allora 18enne James Giori, imbracciato il fucile da caccia grossa di proprietà del padre, spara su un gruppo di ragazzini riuniti al luna park a Nozza. Fra questi un rivale in amore, ma non lo colpisce, centra in pieno il quindicenne di Bione Simone Savalli, gli spappola la decima vertebra e gli causa gravi lesioni interne, rendendolo invalido al cento per cento.

Tolti i fatti di sangue e buttando l’occhio sulla “nera” meno efferata, scopriamo invece una Valle Sabbia tutto sommato tranquilla. Non che sia un’isola felice, c’è la cronaca di tutti i giorni a dimostrarlo, però il controllo del territorio da parte delle Forze dell’ordine ed in particolare dei carabinieri della Compagnia di Salò comandata dal capitano Pietro D’Imperio è capillare e sembra dare buoni frutti.
Fra gli elementi di maggior preoccupazione lo spaccio di stupefacenti, in aumento soprattutto la cocaina lungo le direttrici per la Valtrompia ed il Trentino. Coinvolti nel ruolo di spacciatori quasi esclusivamente extracomunitari (poche mele marce in una folta comunità di lavoratori ben integrati) ed in quello di assuntori un numero sempre crescente di giovani locali e delle aree limitrofe.

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