31 Gennaio 2018, 10.26
Eco del Perlasca

Fotografia: arte e mestiere

di Chiara

Fotografare e farlo bene non è semplice: chi afferma il contrario o non sa cosa dice… oppure sta confezionando una fake news


Un giorno girando per Instagram mi sono imbattuta in un video postato da una pagina abbastanza famosa di un ragazzo conosciuto che chiameremo Paolo per questioni di privacy, esponeva i motivi per il quale fare il fotografo non dovrebbe essere un vero lavoro, ma soltanto un hobby e che non potesse diventare una professione seria.

Questo è sempre stato un argomento che ha portato discussioni e perplessità anche da parte di chi non sa molto della fotografia, si crede che “fare il fotografo non richieda competenze particolari” come afferma Paolo.
Secondo il suo ragionamento basterebbe “avere una macchina potente e schiacciare un pulsante” quando in realtà dietro c’è molto lavoro prima, durante e dopo lo scatto.

Studiando io stessa fotografia a scuola, sono consapevole del fatto che non è una passeggiata fare una fotografia in modo professionale, adoperando anche gli appositi programmi per la postproduzione, ed ottenere un risultato originale o per così dire “fresco”: bisogna essere creativi e avere occhio.

Non tutti riescono a riconoscere queste abilità come talento o come arte.
In fotografia bisogna avere conoscenze tecniche, ma anche creative, esattamente come nell’arte. Se non si conosce come reagisce un colore di un determinato materiale sul supporto dove disegnare non si può ottenere una vera opera d’arte e senza la creatività non si può creare qualcosa che colpisca le persone.

Come l’arte, la fotografia sfrutta tecnica e creatività per realizzare un’opera, solo che utilizza altri supporti.
Volendo vedere, in antichità, alcuni artisti per disegnare utilizzavano una camera oscura che funzionava esattamente come una moderna reflex. Insomma: arte e fotografia non sono poi così diverse.
Essendo dunque l’arte una passione, ma per alcuni anche un lavoro, la fotografia può benissimo essere un lavoro dato che è anche un servizio spesso richiesto.

Bisogna comunque stare attenti a non confondere i fotografi professionisti dagli appassionati che stanno ancora imparando.
Spesso e soprattutto tra i giovani d’oggi, si è diffusa questa moda del “fotografo” e avendo una macchina fotografica potente molti si credono professionisti.
Anche tenendo in mano un moderno telefono con una fotocamera molto efficace si sentono fotografi in un attimo.

Purtroppo c’è anche chi
pretende di essere pagato per dei “servizi fotografici” senza che abbia esperienza o che abbia mai appreso le tecniche necessarie per fare una fotografia seria.
Bisogna seguire delle regole e non basta soltanto la fantasia, tecnica e creatività devono coesistere per ottenere un buon lavoro che trasmetta emozioni.

Far coesistere questi due elementi così diversi vuol dire avere talento,
basta essere umili per riconoscere il merito dell’arte di qualcuno, riconoscere la sua unicità e che quindi non tutti possono ottenere gli stessi risultati.

Per arrivare a queste conclusioni ho fatto ricerche, ho letto cosa ne pensavano gli iscritti alla pagina dove era stato postato il video.
I miei studi a scuola sull’argomento mi hanno aiutato a fare determinate affermazioni e ho chiesto pareri a professori e amici su cosa ne pensassero di questa discussione.

Finché, sempre facendo le mie ricerche, ho inserito il nome di Paolo nella barra di Google, un po’ per curiosità e un po’ per capire con che genere di persona avessi a che fare.
Aprendo uno dei primi link sono venuta a conoscenza di qualcosa che nemmeno immaginavo: questo personaggio, in realtà, è famoso per spargere voci non vere su internet e i social, le cosidette “fake news” o “bufale”.

Paolo lavora all’immagine delle aziende sul web, l’obbiettivo è quello di renderle visibili e popolari le aziende sul web. Praticamente il suo lavoro consiste nel creare strategie di marketing appositamente studiate per aziende che richiedono questo servizio .

Il video postato sulla famosa pagina Instagram
da cui sono partita inizialmente, era stato postato sul profilo pubblico di Paolo, sicuramente quest’ultimo non pensa realmente ciò che ha detto nel video o almeno non tutto, alcune cose erano davvero assurde che non possono essere comparate con la realtà.

Da queste ricerche ho dedotto che tutto ciò è stato solo un modo per dare visibilità forse alla pagina di Instagram, forse a se stesso. Non ne sono certa ma ne sono abbastanza sicura.
Spesso nel marketing si utilizzano queste strategie per ottenere visibilità e non aumento del target: la pagina infatti ha perso degli utenti follower proprio a causa di questo video, ma in compenso ha ricevuto moltissime visualizzazioni e commenti di persone, perlopiù indignate dall’argomentazione.

Alle persone piace stare dalla parte giusta (nella maggior parte dei casi) e difendere la giusta causa e con questo scopo fanno polemica, piace dire la loro e discutere per far capire che sono persone migliori rispetto alle altre con un’opinione diversa.

L’uomo vuole prevalere sugli altri ed avere ragione, il mercato si basa sulle debolezze delle persone, sulle loro emozioni e le sfrutta per farle reagire e dare una risposta ad un determinato stimolo. In questo caso si è parlato di commenti sotto un video, in altri casi si tratta di far comprare qualche prodotto inutile.

La pubblicità funziona così e gli “influencer”, come Paolo, lo sanno bene e ne approfittano.

Chiara - Itis Vobarno





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