01 Febbraio 2018, 09.10
Calcio

Questa VAR non va

di Luca Rota

Funziona a ritmo alterno, o meglio, spesso non funziona o non viene proprio chiamata in causa. Sono diverse e discordanti le opinioni riguardo al suo utilizzo. C’è di certo che di Video Assistant Referee si parla tanto e tanto ancora se ne parlerà


Ciò che emerge dopo mezza fetta di stagione trascorsa,
è che l’uso di questo strumento risulta essere di difficile decifrazione. Gli arbitri vi ricorrono ad intermittenza; in alcuni casi si è dimostrata efficace, mentre in altri penosamente “cieca”. La sua applicazione non ha un metro ben definito, ed è proprio su questo punto, a mio avviso, che si dovrebbe lavorare. O utilizzarla sempre, o quando?
 
Domenica scorsa a San Siro, non è stata capace di beccare il gomito di Cutrone in Milan – Lazio (nella foto) scatenando per l’ennesima volta le ire dei biancocelesti, notevolmente penalizzati in questa stagione dal sistema di “assistenza” agli arbitri. Stessa cosa potrebbero dire Crotone e Torino, mentre non possono di certo lamentarsi Napoli o Inter.
 
Perché allora non cambiare le regole e destinarla ad un uso diverso? Ad esempio la si potrebbe usare come si fa con il video check nella pallavolo, dov’è possibile chiamare l’ausilio della moviola, ma si hanno soltanto due chance a disposizione. Se il responso della chiamata sarà positivo, allora si conserverà il diritto alle due chiamate; se al contrario risulterà essere negativo, allora si perderà una chiamata. Una volta persa anche quest’ultima, non si avrà più diritto al replay istantaneo.
 
Sarebbe questo un modo molto più sincero ed oculato di usare tale strumento. Prima di farlo, l’allenatore o il capitano si rivolgerebbero al compagno (o al calciatore) in questione domandandogli se ha veramente subito fallo, o se la palla l’ha toccata o no con la mano. Pena la perdita di una chiamata, il che avrebbe un suo peso, dato che le chiamate sono solamente due. Ergo si pretenderebbe sincerità dai propri giocatori, e non furbate varie ed eventuali.  
 
Perché invece nel calcio se ne preferisce un uso sregolato e senza criterio? Come mai gli arbitri non stabiliscono vincoli o regole definite ed univoche nell’utilizzarla? E poi, anche per una questione di praticità, perché non prendere sul serio esempio da una tecnologia rodata, come nel già citato volley? 
 
Qualsiasi cosa si dica, così com’è questa VAR non va. 


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