05 Marzo 2018, 10.20
Blog - Cinematografo

La notte degli Oscar

di Elena Ferremi

La “nostra” Elena Ferremi commenta per noi la novantesima edizione della cerimonia più importante nel mondo del cinema


Con Viola Davis che annuncia il miglior attore non protagonista, Sam Rockwell in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, si apre questa novantesima edizione della cerimonia più importante nel mondo del cinema. 
 
Tra i candidati ci sono titoli di tutto rispetto, perché quest'anno è stato un susseguirsi di opere di rilievo  artistico, ma soprattutto i temi trattati hanno vantato un'importanza storia, culturale, sociale ed emotiva.
 
Tra tutti spiccava The Shape of Water, con Guillermo Del Toro alla regia, con ben 13 candidature, seguito da Tre Manifesti a Ebbing, Missouri con sette, e poi Dunkirk, The Post, Il filo nascosto, L'ora più buia, Chiamami col tuo nome, Lady bird.
 
Una notte carica di emozioni, questo è certo, ma che ha fatto anche riflettere. 
Per il premio miglior attrice non protagonista vince Allison Janney per la sua interpretazione in I, Tonya.
Il miglior attore protagonista è Gary Oldman, il Wiston Churchill ne L'ora più buia e la miglior attrice è Frances McDormand, in Tre manifesti a Ebbing.
 
Ma questa notte ha dominato la scena La forma dell'acqua che vince quattro statuette: miglior film, miglior regia, miglior colonna sonora e miglior scenografia. Aveva dei rivali temibili, ma come da pronostici è risultato a tutti gli effetti il film migliore, il più meritevole non solo dal punto di vista tecnico, ma proprio per essere incentrato su un tema che ci riguarda tutti da vicino. 
 
Vediamo salire sul palco un Guillermo Del Toro emozionato, soddisfatto, sorpreso e onorato, che ci ricorda come è difficile essere diversi in un mondo come il nostro. Lui stesso, in un'intervista rilasciata poco prima dell'uscita del film al cinema aveva detto: “Il mio film è una grande storia d'amore. Oggi il mondo è governato da odio e cinismo, se parli di emozioni ti trattano da stupido. Abbiamo paura di mostrare i nostri sentimenti in pubblico, io mi sono esposto. Il messaggio del film è anche politico: io sono messicano, so cosa vuol dire essere straniero negli Stati Uniti. Il mio consiglio è: guardiamo i diversi negli occhi, solo se li vediamo esistono”.

E non possiamo fare altro che unirci in un grande applauso per il suo capolavoro senza eguali. Il premio non è indirizzato solo alla sua opera, ma anche, e soprattutto, al motivo per cui ha deciso di realizzarla. Ha lavorato ben sette anni per fare in modo che il suo lavoro prendesse forma e converremo tutti che è stato un tempo ben speso.
 
Una delusione, invece, il film Chiamami col tuo nome, del regista Italiano Guadagnino, che riceve un solo riconoscimento, ma c'era da aspettarselo, visto la mediocrità dell'opera, non ben ancorata alla realtà.
 
Si chiude quindi la Notte degli Oscar tra grandi emozioni, con premi tutti meritati, e altrettante aspettative per il prossimo anno.
 
 


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