I pollicini, cioè i nuovi adolescenti che scrivono sullo smartphone con due pollici, per motivi biologici culturali ed evolutivi sono dentro un flusso continuo di cambiamenti e mutazioni fisiche, mentali, relazionali, affettive.
Togliere i cellulari dalle mani dei genitori per sostenere la loro funzione educativa I compiti principali dei genitori di oggi sono quelli di educare all’uso consapevole della rete e allo stesso tempo non far perdere il rapporto con la natura
A quale età il cellulare? La domanda più insistente che oggi si fanno i genitori è relativa all’età in cui è più giusto dare lo smartphone ai figli. Una questione assai dibattuta anche da pediatri e psicologi e non ancora risolta perché non vi sono linee guida precise e definite.
Mancanza di educazione? Si dice che i bambini e gli adolescenti di oggi usino ormai comunemente un linguaggio da postribolo
L'amore di coppia e l'educazione dei figli La relazione di coppia e l’educazione dei figli sono stati gli argomenti affrontati nel terzo incontro di Genitori in cammino dalla psicologa Antonella Mininni e dal marito Enrico Caputo.
Genitori in formazione, focus sull'educazione Tornano a Villanuova sul Clisi a partire da mercoledì 27 febbraio gli incontri sui temi dell’educazione e del rapporto genitori-figli con noti esperti di livello nazionale
I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo
Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo
Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza
Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale
L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social
La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale
La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento
I social media, come dice la parola, sono strumenti per la socialità pensati per tutti. Ma spesso l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni, viene vissuto dagli adulti in maniera conflittuale.
All’inizio di un nuovo anno e in un tempo di poche certezze, di solito crescono le aspettative che, come dice la parola stessa, sono cose che ti aspetti.
Da analista la parola “cura” mi appartiene perché nella stanza delle parole sta sempre lì a fianco, vive della relazione con il paziente, anzi la “cura”, la riempie di significato. Che è quello necessario a costruire una nuova narrazione, il rinnovamento o il cambiamento, anche se non la guarigione
Giuseppe (Pino) Maiolo, Psicologo, psicoterapeuta e piscoanalista. É docente di Psicologia delle età della vita all’Università degli Studi di Trento e specialista in clinica dell’adolescente. Editorialista di diverse testate tra cui Il Giornale di Brescia e Alto Adige, collabora con Psicologia e Scuola, Giornale italiano di psicologia dell’educazione e pedagogia sperimentale. È formatore e autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di divulgazione. |
ID76121 - 22/05/2018 08:45:20 - (Pseudosofos) - Quantità di tempo e significato
Gentilissimo professore, grazie per lo stimolo al pensiero. Sono sia un genitore sia un insegnante. Rispetto a quanto scrive, sono portato a credere che il tempo da noi dedicato a ciò che compiamo non sia così relativo come si possa immaginare. A. De S Exupery fa notare che è il tempo che le dedichiamo che fa essere importante per noi qualcosa (una rosa per un principe, lui scrive). Mi pare che i new media e i social networks pongono un’esigenza educativa: la comprensione del valore esistenziale del tempo. A quest’esigenza, dice bene, sono deputati a rispondere genitori e insegnanti anzitutto. Ma temo sia difficile farvi fronte solo attraverso un controllo educativo nell’uso dei media. Quali altre alternative di senso sono possibili e visibili oggi anche per noi adulti rispetto al passare del tempo?