Abita ancora a Barghe la cucina valsabbina

Avanza la primavera ed ecco che Walter Valerio, lo chef partito da Bondone nel vicino Trentino ed approdato a Barghe dopo le mille esperienze attorno al mondo, compresa quella di lavorare per lo stilista Roberto Cavalli, prepara le spugnole scese a bell’apposta da Bagolino, in occasione dell’ultimo acquisto di quel bel formaggio a pasta paglierina che ormai è famoso in tutto il mondo.

E se il prodotto caseario dev’essere di capra? Non c’è problema, ecco quello dell’Agnese. Il salame è il migliore di cento scelte e arriva dal “Dos de le Biline” di Bione, il cotechino è vestonese, quando serve il tartufo scende dalle Pertiche e via dicendo.
E’ la tradizione che continua, insomma, del resto sembra impossibile fare diversamente senza snaturare l’essenza intrinseca del “Da Benedetto” di Barghe, il ristorante cresciuto sotto l’egida di Benedetto Maffio Boschi, pensionato dal passato illustre che ha dato da mangiare ad Alberto Lionello ed Erica Blanc, che ha portato alla ribalta televisiva in bianco e nero accanto all’indimenticabile Ave Ninchi quello sconosciuto “formaggio dell’amore” che era a quei tempi il Bagoss.

“Tradizione con quel pizzico di innovazione che non guasta” ci dice Walter Valerio, fautore di un’arte culinaria che lo porta ad elaborare cibi raffinati nei quali sia sempre possibile distinguere le peculiarità di sapori consolidati.
Ed è questa la sua ricetta migliore, quella che gli ha permesso di mantenere e di potenziare la presenza dei clienti più esigenti, che raggiungono Barghe come sempre in cerca di genuinità bresciana.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche