Bagolino, capitale turistica della Valle Sabbia

Con la popolazione che invecchia, la marginalizzazione dal punto di vista economico che costringe gran parte dei lavoratori al pendolarismo, Bagolino soffre un po’ il fatto di essere periferia ed in particolare periferia montana. Fattori che si riflettono anche sulle nascite, col 2016 “annus horribilis” che ha regalato solo 11 nuovi cittadini, pari a 2,8 ogni mille abitanti, mentre i valori medi delle Valli Resilienti e della provincia sono rispettivamente 7,4 e 8,4.

Al momento non si parla di spopolamento, ma solo perché c’è un ritorno al paese di chi va in pensione. Le “negatività” però si fermerebbero qui. Bagolino, infatti, gode della presenza, nel 2016, di 62 attività dedite all’accoglienza e al turismo, in pratica il 16% di tutte le Valli Resilienti.

«Non grosse strutture, ma accoglienza diffusa che per certi versi può essere un pregio – precisa il sindaco Gianluca Dagani -. E poi ci sono anche le 25 aziende agricole legate alla produzione del bagoss che per loro natura tendono alla preservazione del territorio, la nostra vera ricchezza». Insomma: nella partita della lenta trasformazione del tessuto produttivo valligiano da manifatturiero a qualche cosa d’altro, Bagolino è certo messo in “pole-position” col turismo.

E le peculiarità territoriali sembrano fatte apposta per valorizzare questa tendenza, con l’offerta di ambienti assai diversificati, dal lago alle piste da sci. “Reggono” ad ogni modo, senza timore di delocalizzazione, gli stabilimenti della Maniva, il Ricovero con 120 posti ed una serie di importanti realtà artigianali.