40enne ai domiciliari

Toccata e fuga, ma senza primo violino e controfagotto. Soprattutto, senza applausi. Che, fuor di metafora, sono «surrogati» dalle manette per l’automobilista che tampona, non si ferma e fugge dopo l’incidente. Viene rintracciato poco lontano da una pattuglia del Nucleo radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Salò. Per i quali vi è più di un sospetto che l’uomo fosse al volante con qualche bicchiere di alcol di troppo in corpo.

Tutto accade l’altra sera, intorno alle 21, sulla Provinciale della Valsabbia, nella zona di Carpeneda. A quell’ora la Golf di padre e figlia vobarnesi - lui di 50 anni, lei di 35 - sta viaggiando in direzione del paese, seguita a poca distanza dall’auto di altri famigliari. La breve trasferta verso una pizzeria riserva un imprevisto. All’incirca all’altezza del bivio per la strada che porta in Degagna, la Golf viene urtata da una Seat di colore giallo che la segue. Ma dopo il tamponamento l’uomo alla guida della vettura non accenna a fermarsi. Prosegue oltre, blocca la vettura dopo alcune centinaia di metri e la abbandona lì. Scappa ancora, a piedi.

Pochi minuti bastano agli altri componenti della famiglia vobarnese per soccorrere i congiunti e segnalare l’accaduto al 112. Dalla centrale operativa della caserma di Campoverde di Salò, sede del comando di Compagnia, viene contattata via radio la pattuglia più vicina che interviene sul posto dell’incidente.
Padre e figlia, portati all’ospedale di Gavardo, ricevono le prime cure. Gli accertamenti radiografici escludono conseguenze serie. La sintomatologia è classica degli effetti del «colpo di frusta». Nulla di grave: per loro la prognosi di guarigione è di una settimana.

Nel frattempo i carabinieri trovano poco distante la Seat gialla. Cercano ancora in zona fino a scovare, in un cortile dove si era «imboscato», l’automobilista che si è allontanato senza fermarsi. Lo identificano. È C. D., 43 anni, di Vobarno. Il quale è peraltro già noto alle forze dell’ordine. Portato in ospedale, rifiuta di sottoporsi alle analisi per rilevare il suo tasso alcolemico. Viene comunque arrestato e denunciato per omissione di soccorso. E poi c’è l’auto, che pare sia intestata ad un’altra persona. È priva di assicurazione: nessuna copertura. Ma questa è un’altra storia.
Per la toccata e fuga altro atto davanti al giudice. Il quale, ieri mattina, convalida l’arresto e dispone la detenzione domiciliare per il quarantenne autore della «stecca».

e. g. dal Giornale di Brescia

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