23 Settembre 2018, 08.00
Blog - Genitori e figli

Giovani e senso del limite

di Giuseppe Maiolo

Le biografie personali che negli ultimi fatti di cronaca hanno visto protagonisti adolescenti che hanno perso la vita, necessitano di tutto il nostro rispetto e mai di un giudizio


Tuttavia è necessario cercare un senso ai comportamenti estremi e agli eccessi che i giovani mettono in atto. Conta, si dice, il bisogno di mettersi alla prova oppure il lutto per la propria infanzia smarrita e il sentimento di perdita dell’onnipotenza infantile. Ma probabilmente dovremmo capire perché i segnali di pericolo non stanno funzionando o se non vengono ascoltati quelli che hanno il compito di comunicare dove stanno i confini. 

Osservando la frequenza con cui oggi gli adolescenti si fanno del male e sfidano la morte, è che stanno prevalendo le pulsioni incontrollate e quell’acuto bisogno adrenalinico soddisfatto con esperienze forti e di confine. Accanto a questo però si insinua anche il dubbio che stia mancando la partecipazione degli adulti al processo interno di crescita dei giovani.

Perché non è solo il controllo quello che definisce il livello di protezione e di difesa dei minori dai rischi correnti e soprattutto da quelli emergenti nel web. Oltre a questo, cui l’adolescente cerca fisiologicamente di sottrarsi, serve esserci e non solo stare a guardare cosa combina e quanto sia sbagliato il suo modo di agire. Serve partecipare in maniera autentica alla loro vita quotidiana, che non significa semplicemente chiedere l’amicizia sul social per leggere cosa posta, quali sono gli amici, le sue preferenze e i pensieri più comuni.  È necessario piuttosto chiedere apertamente come vanno le cose in Internet, informarsi sul mondo virtuale dell’adolescente e su come è percepito, avere idee più chiare sul tipo di relazioni che i figli intrattengono in rete e quando chattano.

Non si va nella zona rossa del rischio elevato e non si muore a causa della frequentazione del web. Pensarlo è un errore che spinge in una direzione fuorviante perché non sono i mezzi che usiamo a farci andare fuori strada. Caso mai è la scarsa competenza alla guida e insieme la sottovalutazione della potenza che hanno i nostri nuovi strumenti di comunicazione. E non è neanche la tecnologia di oggi a spingere verso il confine estremo dell’esistenza o a sfidare senza consapevolezza il pericolo. Lucio Battisti nel 1970 cantava “Emozioni” dove in una strofa diceva “…guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire”. 

È la conferma che tutto questo avviene da sempre con la medesima necessità. Ciò che è fortemente cambiato è il romanzo familiare, ovvero l’assenza della narrazione. Manca il fatto di non riuscire più a mettere in comune la storia degli adulti con quella dei figli, l’esperienza sempre uguale del bisogno delle prove, la necessità di affrontare la paura e guardare in faccia la morte quando ci si svincola dall’infanzia.

Nessun adulto di riferimento dice più all’adolescente “Sai che anch’io, alla tua età, ho provato le cose che senti tu e ho voluto vedere se poi è tanto difficile morire.”

Il silenzio ora è quello che accompagna la relazione educativa e che lascia da soli i figli davanti ai tanti display che attorniano l’esistenza. Un silenzio che parte da lontano, da quando ai bambini non raccontiamo più fiabe e agli adolescenti non offriamo la possibilità di confrontarsi con il dolore interno, sempre presente in ogni generazione. Quello stesso dolore che un tempo poteva essere affrontato a scuola leggendo i classici come il giovane Werter o l’Ortis e mandando a memoria A Silvia di Leopardi, ora è presente come vuoto assoluto e buco nero. Forse è questo da riempire.

Giuseppe Maiolo
Doc. Psicologia dello sviluppo – Università di Trento
www.officina-benessere.it


Commenti:
ID77547 - 23/09/2018 14:34:28 - (Iva) - Complimenti

SEMPRE INTERESSANTE LEGGERE I SUOI SCRITTI, MOLTO BRAVO

Aggiungi commento:

Vedi anche
24/07/2021 08:03

Il gioco come confronto. Ovvero, educare anche alla sconfitta Da più parti e da tempo, ormai, si dice che nell’educare serve fornire il senso del limite, contenere gli eccessi, dare un confine alle richieste, moderare le pretese

19/10/2020 12:00

Quanto è difficile essere giovani Sono sotto i riflettori in questo riemergere del contagio. Tutti ne parlano, li osservano, li giudicano e da incuranti delle regole sono diventati pericolosi...

26/10/2020 08:00

Contenere l'ansia crescente dei giovani C’è un crescendo di ansia e di allarme che sta tornando a diffondersi. Riguarda un po’ tutti, ma in questo momento a soffrirne di più sembrano essere i giovani

23/02/2021 09:31

Pandemia e nuove dipendenze tra i giovani Il lockdown con il tempo dilatato della distanza, nel male e nel bene ha cambiato il modo con cui usiamo la tecnologia

21/07/2020 08:55

Fatti gravi tra i giovani e mancanze degli adulti La scoperta delle “chat dell’orrore” e i due giovani che hanno assunto un cocktail di sostanze letali: questi i tragici fatti proposti dalla cronaca recente. Ma i genitori e gli adulti dove erano?




Altre da Genitori e Figli
16/04/2024

Il conformismo, un altro ingrediente dell'indifferenza

Quando si parla di indifferenza, come è accaduto a proposito di recenti fatti di bullismo tra i ragazzi, si mette l’accento sulla distanza affettiva ed emozionale che è carenza empatica e spesso scarsa o nulla partecipazione al destino degli altri

07/04/2024

Indifferenza. Il peggiore dei sentimenti

Ho già detto dell’indifferenza parlando di adolescenti. Ma la parola “indifferenza” non appartiene solo alla condizione giovanile, è un modo di essere di tutti

30/03/2024

Pasqua, tra fede e fiducia

La Pasqua ha mille valenze religiose e laiche, che in questo momento di grandi incertezze ci servono. Quelle squisitamente psicologiche rimandano alle parole “fede” e “fiducia”

24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento