L’invocazione a Maria si fa incantata poesia

Avventura poetica, viaggio musicale, itinerario dello spirito... Tutto questo � �Virgo�, spettacolo di note e parole dedicato alla figura di Maria, andato in scena sabato sera in prima italiana - dopo il debutto assoluto nella Salle H�micycle del Santuario di Lourdes, nel 150� anniversario delle apparizioni - nella chiesa parrocchiale di Gavardo, prima tappa di un lungo tour che lo condurr� ad attraversare la provincia di Brescia e non solo.
Grande afflusso di pubblico e palpabile attesa per un evento in bilico tra concerto e teatro, la preghiera pi� amata, l’Ave Maria, luminosa stella polare di un’avvincente navigazione tra versi e canti sacri e profani, in una sinestesia di generi e stili che affianca San Francesco e Astor Piazzolla, Dante e De Andr�.
� la voce profonda e vibrante di Sergio Isonni (purtroppo penalizzata da un sistema di amplificazione non all’altezza) ad accendere di energia la parola poetica, in un variopinto percorso letterario disegnato per l’occasione dalla poetessa bresciana Franca Grisoni.

Percorso che insegue la preghiera nelle sue mutevoli incarnazioni disseminate tra i secoli e le pagine della storia, dal nobile saluto alla �Vergine fatta chiesa� di San Francesco alla delicata Maria dipinta dal poeta e letterato spagnolo Miguel de Unamuno, �nuova Eva� capace di redimere l’uomo dalla macchia del peccato originale. Sino a raggiungere la vertiginosa bellezza del celebre �Inno a Maria� di Dante, sinfonia di versi di ineguagliata perfezione formale e travolgente intensit� spirituale.
Tra le emozioni che la poesia tratteggia, si fanno strada i colori della musica. L’ensemble La Corte degli Artisti - Alfredo Scalari al pianoforte, Luca Torciani al violino, Luigi Andreoli alla viola, Giuliano Papa al violoncello e Daniela Gozzi al flauto - tesse con sicurezza e precisione un palcoscenico sonoro di raffinata semplicit�, dal quale si leva e subito s’impone la voce di Elisa Rovida.

Voce dall’impronta inconfondibile, algida e scintillante nel registro acuto, calda e seducente nelle tessiture pi� gravi, che taglia l’aria come un dolce coltello, accompagnando il pubblico tra preghiera e pentagramma.
I canti alternano atmosfere liriche e rarefatte, fotogrammi sonori dei tratti pi� nobili e celesti della Vergine, a momenti di espressivit� moderna e diretta, tributo a Maria come donna di carne, sangue e passioni.

Le parole dell’invocazione si vestono di suggestioni musicali mai ripetitive, inquadrature diverse dello stesso soggetto che ne illuminano di volta in volta lati e dimensioni nascoste.
La voce di Elisa Rovida attraversa le epoche e gli stili come un lucido specchio in grado di riflettere invenzioni melodiche distanti per clima e linguaggio con rigore e disinvoltura tecnica.
Pure, finisce per imprigionare i brani nel recinto delle peculiarit� del suo timbro, livellando le differenze in una performance di alta qualit�, ma eccessivamente compatta e uniforme.
Il polifonico gioco d’intrecci, talvolta meccanico, ma non per questo meno efficace, tra la lettura ispirata di Isonni, il �sound� classico degli strumentisti e i luminosi virtuosismi vocali della Rovida scolpisce a tutto tondo la figura della Vergine, privilegiando il dialogo intimo e raccolto all’invocazione ostentata e plateale.

Applausi convinti premiano tutti gli interpreti e diventano trampolino per due splendidi bis, tra cui spicca l’Ave Maria da �La buona novella� di Fabrizio De Andr�. Il cui delicato omaggio alla Vergine, �femmina un giorno, madre per sempre, nella stagione che stagioni non sente�, � forse la miglior descrizione dell’incantata poesia della serata.
Prossime date gi� fissate nel Bresciano (tutte con inizio alle 21): il 27 maggio nella sala �Castellani� di Gargnano, il 25 luglio nella chiesa parrocchiale di Vallio Terme e il 14 agosto al Castello di Padenghe sul Garda.

Andrea Faini dal Giornale di Brescia

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