01 Dicembre 2018, 06.58
Vobarno
Lettere

«Per non dimenticare»

di Giuseppe Ferrari

Così ci scrive l'assessore alla Sicurezza del Comune di Vobarno, rispondendo in nome dell'Amministrazione comunale alla querelle sui destini della biblioteca civica

.
La biblioteca dal 1990 al 2006 era situata in via Castegnino con un solo dipendente, dal 2006 è stata collocata nella ex punteria Falck; da quell'anno fino al 2016 i costi sono stati pari a 1.900.000 euro.

Il costo in un anno ha raggiunto la cifra record di 220.000,00 euro, con questo personale: 2 dipendenti comunali fissi e 2 operatori mandati dalla Comunità Montana, ma pagati dalle casse comunali vobarnesi, in totale 4 persone fisse per la cultura, contro 3 operai per accudire tutte le nostre strade (52 km di strade) e svolgere manutenzioni varie nelle scuole.

La Lega Lombarda è dal 2009 che si occupa del costo eccessivo della biblioteca.
La cultura deve correre a pari passo con la sicurezza, che a Vobarno mancava da parecchi anni ed è per questo che si è pensato, in un periodo di crisi economica, di ridurre i costi senza nulla togliere alla cultura.

Si fa notare che
con le tecnologie moderne le nostre scuole, con un computer ed una stampante, in pochi minuti possono entrare in possesso di ogni tipo di informazione, dalla matematica alla filosofia, dalla geografia alla storia.
Tutto ciò che si desidera è a disposizione limitando i costi che gravano sui contribuenti vobarnesi (lo Stato o meglio "Roma capitale" non dà più nessun contributo; tanto meno per la sicurezza o per gli organi di competenza come Carabinieri o Polizia Stradale e Locale, men che meno per la cultura).

La scelta di riportarla in centro a Vobarno, nell'ex palazzo della Repubblica Veneta, l'unica che ha dato qualcosa a Vobarno e Valsabbia, è una grande rivalutazione, sia storica che culturale, perché la cultura e la storia devono alloggiare in un palazzo che rappresenta il passato e il presente, non in un capannone industriale per fare chiodi.
Nella ex sala consigliare si celebreranno matrimoni e qualche Consiglio comunale, il resto sarà adibito a biblioteca.

È obiettivo della Lega Lombarda gestire la biblioteca con una sola persona, come avveniva in passato.

Che sia ben chiaro a tutti che nessun Comune della Valsabbia partecipa alle spese della nostra biblioteca, tanto meno la Provincia o la Regione.
Le mega strutture devono essere gestite da Comuni ricchi e con molti abitanti.

Non basta criticare, bisognerebbe ammettere qualche volta di aver fatto una scelta sbagliata come quella di collocare in un condominio il Centro culturale islamico vobarnese, ubicato in "zona A-Centro storico".

Altro esempio, il Teatro comunale a causa della sua struttura architettonica azzardata, condiziona la visibilità dello spettacolo poiché i pilastri ne impediscono la piena e completa visibilità.

Infine, per rispondere ad Ezio Gamberini: io provengo dalla Degagna che non ha mai avuto biblioteche, penso; ma sono ben orgoglioso di essere nato in un ex Comune della ex Repubblica Veneta, l'unico Governo che meno di tutti, compreso l'attuale, ha rubato soldi con una tassazione vessatoria, anzi, la ex Repubblica ha anche dato molto.

L’Assessore alla sicurezza del Comune di Vobarno
Giuseppe Ferrari



Commenti:
ID78698 - 01/12/2018 12:36:42 - (Giacomino) - Il coraggio e l'intelligenza

di essere capaci di fare un passo indietro quando si rende necessario, non sono cittadino di Vobarno,ma condividerei le argomentazioni dell'assessore

ID78707 - 02/12/2018 07:47:36 - (doc) - Venezia

Vorrei commentare la lettera dell'assessore Ferrari. Da quel che orgogliosamente afferma si deduce che la biblioteca di Vobarno e' di Vobarno ed io,semplice Valsabbino l'ho utilizzata quindi a sbafo per anni, peraltro con grande piacere.Chiedo scusa e prometto che non succeder pi.D'altronde io, sciocco ed ingenuo,credevo che Vobarno fosse e potesse diventare sempre pi il centro culturale della valle. Me ne far una ragione. Storicamente la lettera stimolante per un altro motivo. Ho sempre creduto,da storico dilettante,che la magnifica Serenissima avesse tanti pregi, storici e culturali,ma avesse un grave difetto:quello di spremere molto i sudditi con tasse e gabelle varie,anche pi degli stati vicini. Mi risulta che vigesse a quei tempi il sistema regressivo a fronte dell'attuale progressivo. Gli storici locali, in primis Bonomi e Marchesi cosa ci dicono?

ID78710 - 02/12/2018 09:15:10 - (bernardofreddi) -

A parte il fatto che l'attuale palazzo comunale è stato costruito nell'800, ben dopo la fine della dominazione veneta (e infatti di veneto non ha niente). A parte il fatto che niente come le ex ferriera rappresenta il passato di Vobarno, il lavoro di generazioni che hanno fatto di un piccolo borgo un centro di importanza nazionale (consultare le carte economiche d'Italia degli anni 60/70 per credere). A parte il fatto che le ricerche in Internet copia/incolla con la cultura non hanno proprio niente a che vedere, che piaccia o no per acculturarsi bisogna ancora macinare libri... La volevo cortesemente avvisare, dign. Ferrari, che la Lega lombarda non esiste più. Adesso siete un partito dell'estrema destra europea, per cui metta in cantina l'elmo con le corna e si procuti una camicia nera.

ID78712 - 02/12/2018 10:15:02 - (Prometeo79) - Che tristezza. 1

Quante inesattezze e stupidaggini tutte in una sola lettera... Forse il carissimo assessore Ferrari avrebbe ben fatto a scendere da Degagna per passare del tempo in Biblioteca, cosí avrebbe scoperto che il palazzo comunale è una ricostruzione post-serenissima, che sotto la grande repubblica di Venezia vigeva in vallesabbia il controllo totale dei proventi x finanziare i palazzi veneziani, che il capannone in cui si facevano chiodi è stato fulcro e centro dello sviluppo economico, sociale e culturale del paese. In quel capannone hanno lavorato i nostri nonni e padri e grazie a quel lavoro Vobarno è cresciuta e migliorata; grazie a quel capannone e ai loro proprietari, i Falck, abbismo avuto strade, servizi e scuole (ma sembra che anche queste diano problemi all'attuale amministrazione... Vedi l'idea dibuna centrale a biomasse o dell'accorpamento). Spero, da vobarnese, che queste siano le sciocchezze di un assessore ormai al capolinea del suo fare polituca e

ID78713 - 02/12/2018 10:22:06 - (Prometeo79) - Che tristezza. 2 (continua)

...e non le idee di un'amministrazione che facevo meno pressapochista e più attenta. Mi aspetto le prese di distanza da Sindaco e Vicesindaco, anche solo per le inesattezze riportate (ma poi, in questa Giunta nessuno controlla la comunicazione???). Per ogni discorso economico ha già sollevato le giuste osservazioni Bonelli, egregio bibliotecario, a cui attendiamo serie risposte dall'assessore e dalla Giunta. Se serve puó aiutarsi con internet e una stampante... tanto oggi non serve molto di più.... È un peccato, dopo 5 anni sempre più deludenti: spero sia il momrnto di scaricare questi personaggi in vista delle prossime elezioni, altrimenti la delusione sarà ancora maggiore. E per chiarezza: la biblioteca ha mille problemi, vero, ma vanno risolti per mantenerla dove si trova e per potenziarla, come faro culturale valsabbino. Siete stati chiamati ad amministrare, no? E allora amministrate!

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