07 Gennaio 2019, 14.20
Pensiero

Da dove trae forza l'individualismo nella società

di Dru

Fin da principio l’uomo desidera sapere per cosa accade ciò che l’esperienza gli mostra. Fin da subito quando scivoliamo su una buccia di banana ci chiediamo, perché è lì quella buccia, chi o cosa l’ha posta lì?


Aristotele per primo si interroga su questo principio in termini di riflessione, si domanda, egli e non altri, da cosa dipenda la convenienza di ogni oggetto..

Infatti chiedersi cosa ci faccia una buccia di banana lì certo non conviene al chiedersi se il cappello che porto in testa piacerà o meno alla mia ragazza.

Deve esserci qualcosa che fa le cose differenti, qualcosa di comune.

Egli immaginò un principio, una dimensione, un luogo, ove le differenti cose si unissero  e lo chiamò il principio dell’identità di ogni cosa.
Poi lo si definì principio di determinazione, o di non contraddizione, ma questi nomi sono conseguenti ad un unico pensiero:

Come possiamo dir e pensar delle cose? Cioè come il soggetto si relaziona all’oggetto? O l’oggetto “conviene” al soggetto?

Sappiate che questo pensiero regge il pensiero di tutta l’umanità e dei suoi tempi e modi.
I filosofi non per niente sono gelosi protettori di questo luogo che ai più resta di difficile comprensione.

Aristotele dicevo comprende che perché a qualcosa “convenga” qualcosa, perché al pensiero convenga il dire e perché  al dire convenga l’oggetto del dire non deve esserci contraddizione..

Boh, e cosa intende Aristotele con sto astrusità astratte?
Nient’altro che ciò che ci capita tutti i santi giorni..

Se impugno un coltello dice Aristotele l’unica verità vera è che anche non posso non impugnarlo e chi affermasse il contrario (lo scettico per intenderci) lo affermerebbe per lo stesso principio

E così per Tutto.



Commenti:
ID79064 - 08/01/2019 12:38:38 - (Pseudosofos) - La fatalità di Dru

Non so Dru se ciò che scrivi riguardi l’individualismo. Il tuo articolo lo intitolerei: da dove trae la sua forza il fatalismo nella mente, ovvero la fede di un intelletto nel fatto che tutto ciò che accade, anche ciò che accade come da esso conosciuto in quanto casuale, accada necessariamente e quindi sia incontraddittorio.

ID79069 - 08/01/2019 13:59:28 - (Dru) - La chiami fatalità

ma la fatalità è pur sempre il prodotto del pensiero che pensa l'essere come divenire altro da sé: sicché anche il fatalista riduce la necessità come contenuto della casualità. In ambito ipotetico è necessario che qualcosa accada dice il fatalista e dunque pone la necessità contenuto della forma dell'essere diveniente. No io dico che la realtà è fatale, dico che la realtà fatale non esiste come quella contingente, esiste la verità dell'essere...

ID79070 - 08/01/2019 14:02:31 - (Dru) -

No, io non dico che la realtà è fatale, dico che la realtà fatale non esiste come non esiste quella contingente, esiste la verità dell'essere...

ID79114 - 10/01/2019 09:47:25 - (Pseudosofos) - Io dico che è difficile comprendere ciò che tu dici

Davvero Dru... comprendere ciò che vuoi dire è per me difficile. L’unico aspetto che mi sembra chiaro è che per te la “verità dell’essere” è sia una cosa sia il suo contrario. Essa “è” e “non è” al contempo ciò che sembra “apparire” o “non apparire”. Mah... tutto ciò si riduce per me a quel “nulla” che tu credi non esista, ma che appare evidente a me che leggo.

ID79125 - 10/01/2019 10:52:15 - (Dru) - cosa è la contingenza di qualcosa?

la contingenza di qualcosa è, ma sarebbe potuta non essere. Questo è Aristotele. Dunque il pensiero dell'occidente.

ID79126 - 10/01/2019 10:53:22 - (Dru) - Severino contra Aristotele

può qualcosa non essere? No! dunque la contingenza di ogni cosa non esiste, ma è una deduzione fallace del pensiero di Aristotele.

ID79127 - 10/01/2019 10:54:35 - (Dru) - la contigenza di qualcosa in verità (Severino semper)

è lo scomparire di qualcosa e non il suo non esser più.

ID79128 - 10/01/2019 10:56:30 - (Dru) - cosa è la fatalità di qualcosa?

la fatalità di qualcosa è, quando è. Questo è Aristotele. Dunque il pensiero dell'Occidente, dunque il pensiero della Chiesa.

ID79129 - 10/01/2019 10:59:08 - (Dru) - Severino contra Aristotele

Può il tempo decidere qualcosa dell'essere? No! perché l'essere avvolge il tempo non ne è avvolto (mistico); perché se l'essere fosse secondo il tempo prima di essere non sarebbe e questo è l'impossibile (filosofico)

ID79130 - 10/01/2019 11:00:25 - (Dru) - .. e il tempo

dovrebbe poi mostrare la sua valenza ontologica resa impossibile in sé dal fatto che il prima non sarebbe prima del poi.

ID79131 - 10/01/2019 11:01:50 - (Dru) - la fatalità di qualcosa in verità (Severino semper)

è l'apparire dell'esser sé dell'essente, che dunque l'esistenza non sia è impossibile.

ID79132 - 10/01/2019 11:03:11 - (Dru) - caro Pseudofosos

Dopo aver studiato profondamente Severino, il senso comune sfugge, le abitudini di pensiero anche e dunque chi lo ha capito certamente viene, dal senso comune e dagli abitudinari, facilmente preso per folle... ti capisco.

ID79133 - 10/01/2019 11:03:50 - (Dru) -

non ti resta che credermi, o studiarlo. Ciao.

ID79150 - 10/01/2019 18:00:54 - (Pseudosofos) - Grazie Dru

Hai ragione: Severino non l'ho studiato bene e non ho letto tutto ciò che ha scritto. Ora sto studiando altro che mi interessa maggiormente. Ahimè tutto non posso conoscere contemporaneamente. Che Severino sia un pensatore importante non c'è dubbio. Purtroppo, però, non posso credere a te, suo fervente devoto, anche se mi piace conversare con te. La mia fede e posta altrove, dove tu sai e dove tu legittimamente preferisci non infiltrarti. Non credo tu sia un folle. Penso tu abbia una fede cieca nel pensiero di un grande, seppur semplice, uomo come noi. Solo uno spunto poetico: l'uomo della strada, quello per te dotato dello sciocco senso comune, è capace di... camminare. E' un errante. E' ovvio che appaia una specie di "barbone" a chi sta fermo nelle sue statuarie certezze.

ID79152 - 10/01/2019 19:57:21 - (Dru) - sciocco senso comune

Dove l’ho scritto? A proposito di fermezza.

ID79155 - 10/01/2019 20:03:03 - (Dru) - Severino non è un pensatore importante

Sono i pensatori fondamentali della dialettica occidentale: Aristotele, Hegel e Severino. Cristo è un nano a confronto.

ID79156 - 10/01/2019 20:04:51 - (Dru) - Ma quando parlo e scrivo io

Non pensare ch dico bugie, io dico della Verità.

ID79161 - 10/01/2019 20:17:14 - (Dru) - Certo, sembrerò spocchioso, ma la Verità è affatto

Modesta

ID79162 - 10/01/2019 20:19:01 - (Dru) - Caro

Se non studi Severino non sai nulla, ed è vero.

ID79163 - 10/01/2019 20:20:17 - (Dru) - Sarebbe come voler sapere del cristianesimo senza studiare Aristotele..

On si sà nulla davvero senza Aristotele

ID79164 - 10/01/2019 20:22:24 - (Dru) -

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