14 Gennaio 2019, 07.57
Blog - Genitori e figli

A che servono i castighi e le punizioni?

di Giuseppe Maiolo

Le frustrazioni, i rimproveri, le limitazioni e anche le punizioni servono, hanno la loro funzione: quella di far sapere al bambino ciò che è bene e ciò che è male, quello che si può  e quello che non si può fare


I genitori hanno il compito di stabilire dei limiti, di dare dei margini al bambino, di imporre dei divieti.
Lo devono fare con un atteggiamento amorevole, ma fermo.

Quando fa i capricci, urla o pretende da noi qualcosa, il bambino non solo cerca di soddisfare subito i suoi bisogni ma sta anche cercando di capire fino a che punto può spingersi con le sue richieste.
In altre parole al bambino interessa anche mettere alla prova il genitore e verificare se è convinto di quello che dice.

Di solito così insiste, non demorde, chiede e richiede la stessa cosa. Resiste e sa prenderti per sfinimento. Allora è più che mai necessario essere coerenti e tener duro, perché al piccolo serve sapere che una cosa detta va mantenuta.
Questo è un aspetto importante dell’educazione.

Un bambino può imparare da un castigo se questo è la conseguenza di un’infrazione alle regole che sono state fissate in precedenza ed espresse con chiarezza.
Allo stesso tempo è anche fondamentale cercare di non improvvisare le punizioni né farle dipendere dall´umore del momento. I bambini non sono in grado di capire perché uno stesso comportamento possa essere un giorno negativo e l’altro no. 

Alcuni genitori invece dicono una cosa e poi ne fanno un’altra e più ancora affermano un principio o mettono sanzioni alle trasgressioni e ai capricci che poi non applicano.
In altre parole mettono regole che poi non fanno rispettare. A

ltri lasciano correre su tutto perché temono di intervenire chiedendo ai loro figli rinunce e limiti. Sono i cosiddetti genitori permissivi che concedono più di quello che dovrebbero e solitamente non fanno crescere autonomi i loro figli.
Al contrario con questo loro atteggiamento potrebbero trasmettere ai bambini disinteresse e indifferenza. I castighi e le punizioni hanno un valore solo se derivano da patti e accordi che sono stati stabiliti con chiarezza e fatti rispettare.

Per i motivi indicati allora non serve proprio a niente minacciare una punizione e poi non applicare la sanzione.
Sia per i premi che per le punizioni è importante mantenere le promesse. Infine ricordiamoci che le punizioni fisiche di solito non hanno un grande valore sul piano educativo.
Il bambino picchiato per una trasgressione, considera giá pagato il conto e quindi non é detto che l´errore sia stato compreso e corretto.

Giuseppe Maiolo
Doc. Psicologia delle età della vita
Università di Trento
www.officina-benessere.it



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