01 Febbraio 2019, 07.57
Bagolino
Ambiente

Il giro dell'oca

di val.

E’ quello che bisogna percorrere per entrare nella via centrale di Bagolino e in piazza Marconi, a tre mesi dalla buriana che ha devastato boschi e viabilità


«Stiamo aspettando il progetto da parte di un tecnico forestale, che darà indicazioni precise su come intervenire. Ormai è questione di giorni».
Così Paolo Zangarini, che a Bagolino è l’assessore alla Protezione civile e in collaborazione col sindaco Dagani si occupa in prima persona delle fasi di recupero del territorio devastato dal maltempo registrato alla fine di ottobre dello scorso anno.

Il problema più gravoso da affrontare, a tre mesi dal disastro, resta la via d’accesso al paese, il tratto di Provinciale 669 che da Ponte Prada sale verso il centro.

Non che il paese sia isolato.
Per entrarci però occorre percorrere la Variante, salire da San Rocco alla parte alta del paese e ridiscendere da via Casale per infilare poi la centralissima via San Giorgio: quasi una spirale che ricorda tanto quello che ormai è da considerare  un antico gioco, il giro dell’oca.

Ma non è tanto il disagio dovuto ad un percorso allungato, pur persistente. Il problema dei problemi è dare stabilità al versante che sta sopra il tratto di strada chiusa, dove le raffiche di vento hanno divelto centinaia di piante che sollevando le radici hanno lasciato il pendio pieno di buche e di sassi che di tanto in tanto ancora rotolano a valle.

«Ci sono due “scuole di pensiero” ed abbiamo a disposizione poco più di 600 mila euro di fondi stanziati dall’assessorato regionale all’Agricoltura – precisa Zangarini -. Si può lasciare tutto com’è, piazzare a valle delle reti paramassi e attendere che sia soprattutto la natura a fare il suo corso lungo i pendii, arrivando nel tempo a consolidare il terreno.
Oppure portare via tutto e procedere coi dovuti criteri al rimboschimento, inizialmente con piante che rimangono basse. Sarà il tecnico forestale ad indicare la strada migliore per rispondere al meglio alla salvaguardia ambientale e alle esigenze di sicurezza».

Una volta sistemato il versante della montagna, toccherà al ripristino della viabilità.
«L’area è già stata oggetto di un sopralluogo da parte di alcuni funzionari della Protezione civile nazionale e dei tecnici regionali – ha detto ancora Zangarini -. Per sistemare quel tratto di strada abbiamo previsto che occorreranno un milione e mezzo di euro, fondi questi che dovrebbero essere stanziati a livello ministeriale».




Commenti:
ID79465 - 01/02/2019 13:08:23 - (el capelà) -

Resterà chiusa per anni...

ID79468 - 01/02/2019 13:27:51 - (elio@ferrutensili.com) - Datevi una mossa.

Forza scegliete la via piu pratica , eh !bonifica veloce e poi una bella rete. E vai...!

ID79474 - 01/02/2019 18:55:22 - (Denis66) - ....

Aiuto!!Se fanno come la strada Di GAVER...poveri Bagossi

ID79480 - 01/02/2019 20:51:07 - (Bagosso) -

e intanto Bagolino muore ogni giorno di piu’......

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