Riscoprire l'anima di una contrada: Bassina

L’appuntamento è per questa domenica 9 giugno, la sede non poteva essere che all’interno di una antica abitazione storica della contrada “sotto inchiesta”, Bassina, frazione di Prevalle.

L’associazione culturale “I Giorni” presenterà, accompagnata dalle letture ammaliatrici di Andrea Giustacchini, il nuovo libro “Bassina, voci e volti della contrada”.

Un nuovo progetto, quello condotto dai biografi dell’associazione, che si è concretizzato in oltre un anno di paziente lavoro.
L’iniziativa ha coinvolto, questa volta, una cinquantina di abitanti originari della contrada, accuratamente intervistati e dai quali è stato possibile recuperare altrettante testimonianze sulla vita e sulle persone che hanno animato la comunità di questa frazione.

I narratori hanno raccontato con generosità e passione la Bassina d’un tempo. Hanno restituito luoghi, persone, modi di vivere e lavorare che oggi non ci sono più: i loro ricordi hanno fatto l’operazione salvataggio.

Come si anticipa nella prefazione, “questo libro non pretende di risolvere una volta per tutta la questione dei confini di Bassina o il punto di divisione sicuro tra Bassina di sotto e Bassina di sopra e quale delle due fosse più ricca di attività. Colpisce piuttosto come in uno spazio non troppo esteso la sotterranea Roggia Medici abbia accompagnato la fioritura di una brulicante vivacità.”

La contrada, dotata di una antica chiesa appartenente alla famiglia Cantoni, la stessa dell’omonimo Palazzo signorile, era un centro nevralgico di attività commerciali e manteneva al suo interno molteplici professionalità fino a far dire quasi all’unisono che “questo era il vero centro del paese di Prevalle”.

La modernità inaugurata dall’asfaltatura delle strade e dall’impiego sempre più massiccio delle automobili anche per spostamenti ridotti ha segnato il cambiamento della contrada, che si è via via svuotata: scomparsi i negozi e le osterie, i campi e le cascine hanno lasciato il posto a nuove abitazioni, la strada di ciottoli ha nel complesso mantenuto le sue limitate dimensioni dichiarandosi però poco comoda per parcheggi e viavai di motori mentre quella più ampia di ghiaia è diventata un trafficato snodo di ingresso al paese.

Un mondo se n’è andato, con poche famiglie che la abitano da molti anni.

Con questo mondo è tramontato un modo d’essere comunità: aiuto reciproco nella miseria, case e stalle aperte a tutti i bambini, chiacchere per strada, imprese di abitanti della contrada salutate con orgoglio da tutti gli altri, legami di reciproca fiducia e preoccupazioni per la sorte altrui condivise.

La lieve tristezza con la quale molti narratori hanno detto che Bassina è morta si riferisce forse alla perdita di quel sentirsi parte di una comunità piccola, ma aperta e capace di prendere affettuosamente in mano i progetti e i desideri di miglioramento che, superati gli orrori della guerra, tutti gli abitanti di Bassina hanno vissuto.

Non solo informazioni “storiche” o innumerevoli  curiosità suscitata dalle testimonianze, il libro materializza il nuovo tassello nel grande mosaico che vuole lasciare tracce indelebili di un passato minore e sfuggente ma di valore inestimabile.

Testimoni protagonisti, abitanti vecchi e nuovi di Bassina, così come tutti gli interessati alle vicende del paese, e c’è da esserne convinti, saranno in tantissimi, sono attesi domenica 9 giugno, ore 17 presso il cortile di casa Guatta in via Fucine, dirimpetto al Ponte sul Naviglio e alla sua frescura.

In foto:
. cartolina storica di Bassina
. Mappa del 1810

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