19 Giugno 2019, 15.34
Turismo&cultura

Famiglia Pisoni, vignaioli e grappaioli nel tempo

di Gianpaolo Capelli

Ai primi di giugno una bella gita turistica e culturale, con il Direttore di Vallesabbianews Ubaldo Vallini, dall'amico Arrigo Pisoni, leggenda della cultura contadina, dell'arte del vino e non solo


Giunto a Condino da Bione sulla sua potente motocicletta KTM, in men che non si dica (Ubaldo percorre oltre 30mila km annui) siamo partiti alla volta di Riva, salendo dal passo del Durone, attraversando la piana del Bleggio piena di colture varie in piena fioritura, passando dal passo del Ballino, scendendo e passando vicino al Lago di Tenno, splendido laghetto alpino di un colore verde smeraldo, incastonato in una piccola conca, che nell'autunno di due anni fa è servito come set a “IL Volo” per girare un video promozionale da presentare nel loro tour mondiale.
 
Proseguendo sosta alla Trattoria Piè di Castello a trovare l'amico Giorgio Benini, che con le figlie Annalisa e Gabriella ci ha fatto degustare le specialità della loro “Carne Salada”, serviti dall'insuperabile capo sala Signora Flora.
 
Prima di partire dal belvedere della chiesetta di San Zeno, che risale al XVII secolo, dove recentemente sono stati riscoperti e restaurati degli splendidi affreschi, abbiamo ammirato lo splendido panorama sottostante della “Busa” di Riva e Arco con il lago di Garda.
Salendo da Dro, abbiamo attraversato la Val di Cavedine, anch'essa rigogliosa di meleti e di viti, che producono in preminenza l'uva bianca Nosiola, che servirà a produrre il Vino Santo.
 
I grappoli di uva nosiola, belli, con gli acini più turgidi, in autunno vengono messi ad appassire su dei graticci, in stanzoni aperti, dove “L'Ora del Garda” - il vento che soffia, specialmente nel pomeriggio, dal Lago di Garda - accarezza per mesi l'uva e gli acini spremuti nella Settimana Santa, da cui il nome di “Vino Santo”.
 
Dal succo, messo a riposare in botti di rovere per oltre 20 anni, uscirà un nettare ambrato, corposo, un vino da “meditazione” eccezionale come quello che abbiamo degustato, facendo visita al ritorno all'azienda agricola ”Pisoni” di Pergolese vicino al Sarche.
 
L'azienda si trova a ridosso della montagna, vicino alla vecchia strada che congiunge la Val di Cavedine con la piana del Sarca.
 
Ad accoglierci, nel tardo pomeriggio, il “Maestro di Cerimonie”, l'amico Arrigo Pisoni, classe 1933, in forma perfetta... è il “Senior” dell'Azienda, un pozzo di cultura contadina e non solo.
 
E' lui che riceve tutti in azienda: scolaresche, gruppi di visitatori italiani ed esteri, gli amici come noi, e a tutti racconta la storia dei Pisoni, fa visitare le cantine e naturalmente tutti possono degustare gli eccezionali prodotti dell'azienda, che negli anni hanno ricevuto premi e riconoscimenti a non finire.
 
Ritornando ad Arrigo Pisoni, per raccontare la sua storia e quella dell'azienda non basta il libro a lui dedicato, editato nel giugno 2018 “Arrigo Pisoni: amore per la montagna, finezza di contadino”. Ogni volta che si parla con lui è una sorpresa continua per quanto è vasta la sua cultura nei campi più disparati, compreso quello della meccanica, che non c'entra niente con grappe e vino.
 
La mia conoscenza dell'Azienda Pisoni risale ancora agli anni '50, quando il rappresentante di zona era Donati Angelo ”dazier” di Darzo, che riforniva anche il negozio di alimentari di mio padre a Bondone.
 
Negli anni successivi mi recavo poi direttamente in azienda ad acquistare i prodotti,dove la sorella di Vittorio e Arrigo, Agnese, faceva l'impiegata. L'amicizia nacque prima con Vittorio Pisoni, che faceva il rappresentante in Giudicarie e le consegne; allegro e simpatico, non disdegnava la compagnia, anzi quando veniva a Bondone si fermava volentieri... per qualche partita alla morra. Quando nacque il suo primo figlio,coinvolse tutto il paese con brindisi ben augurali... quel Vittorio!
 
L'amicizia con Arrigo è nata dopo, grazie anche all'amico comune don Renato Scoz... e piano piano, oltre che l'uomo profondo conoscitore del mondo contadino che lo circonda, dei suoi prodotti e della sua azienda, ho conosciuto anche le passioni di Arrigo.
Una di quelle forti è per la scultura, a cui si è avvicinato un po' tardi, frequentando assiduamente la Scuola di Pittura, Ceramica, Scultura e Arti Visive “Le Palme”di Arco, alla scuola del maestro Renato Ischia di Arco.
 
Frequenta poi la scuola di scultura per il legno a Pranzo di Tenno, con il coordinatore Giovanni Guella e il maestro scultore Mario Romano. Nel 2016, Capelli Videotecnica di Condino ha realizzato un video sull'esposizione di alcune opere degli allievi della scuola,tra cui quelle di Arrigo, splendide.
 
La mostra si chiamava “Con la sgorbia e con il legno”, esposizione della scuola della scultura del legno di Pranzo alla casa degli Artisti “Giacomo Vittone” nello splendido Borgo, tra i più belli d'Italia, di Canale di Tenno.
 
Arrigo nella sua vita è stato un grande sportivo: appassionato di montagna e di sci, ha partecipato a tantissime marcialonghe,di bicicletta ed anche attualmente, quando può, qualche acciacco permettendo, si fa qualche bella “sgambata” intorno al Lago di Cavedine fino a Riva, ma negli anni scorsi affrontava percorsi ben più duri e lunghi, nella sua mente è impresso il motto scolpito sul Dos Trento.
 
A riprova che niente è impossibile, agli inizi del 2000 ha ripreso la coltivazione dell'ulivo, a nord  del 44° parallelo che arriva fino a Santa Massenza. Ora va a ribadire che tale coltivazione anche in Trentino si è spostata più a nord, causa i cambiamenti climatici. Importante la collaborazione con l'Agraria di Riva, per affinare sempre di più un prodotto degli olivicoltori gardesani che è già eccellente.
 
Arrigo ha partecipato a tantissime trasmissioni televisive, ma una importante è stata una delle ultime, quella realizzata dal giornalista Stefano Cangemi di Rai 3 di Roma, dal titolo”Persone”, dove nei sette minuti dello speciale nella sua intervista ha presentato”L'uomo Arrigo”, cercando di entrare nel suo animo e mettere in luce quello che ha realizzato nella sua vita, proiettata sempre in avanti alla ricerca di nuovi traguardi.
 
Arrigo è interessato anche alla storia, quella trentina e quella locale. Nei ricordi della sua gioventù c'è anche quello degli anni passati a frequentare le elementari negli anni 1943 – 1944, ospite dello zio don Luigi, Arciprete e Decano di Condino.
 
Chiudendo voglio rimarcare una cosa un po' anomala per un leader di un'azienda privata come quella dei Pisoni: l'uomo Arrigo Pisoni nutre un grande amore per la cooperazione trentina, infatti è conosciuto come “storico guettiano e degasperiano”, naturalmente in riferimento a don Guetti e ad Alcide De Gasperi.
Arrigo è sempre molto attento a come vanno le cose nei palazzi della cooperazione trentina, e non lesina critiche quando le cose vengono stravolte rispetto agli insegnamenti dei padri fondatori.
 
Arrigo, salutando te, tutti i tuoi collaboratori e i soci dell'azienda, chiudo con una frase della prefazione del tuo libro, scritta da Maria Romana De Gasperi: ”Chi fa il vino ama la vita... Il vino nasce per la tua volontà, cresce per il tuo amore e quando parte per altre tavole, porta con sé un po' della tua fatica e molto della tua passione”. Io aggiungo, anche la grappa!
 
Arrigo, grazie dell'ospitalità che hai riservato a me e al direttore di Vallesabbianews.

Nelle foto:
- Rifugio antiaereo dell'ultima guerra ove sono conservate 120000 bottiglie di Trento Doc Pisoni Brut a dieci gradi per tre anni per un affinamento perfetto del vino
- Cologna di Tenno, affreschi della Chiesa di San Zeno, XVII secolo
- Arrigo Pisoni e Ubaldo Vallini davanti agli alambicchi del secolo scorso
- Una delle sculture di Arrigo Pisoni a grandezza d'uomo raffigurante il papà Giulio e lo zio Oreste, kaiserjagher in terra di Galizia nel 1917
                                                                                      


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