30 Giugno 2019, 10.30
Blog - Maestro John

Le calde notti prima degli esami

di John Comini

Mentre passo la notte tutto sudato accanto al ventilatore, rischiando di prendere il torcicollo, immagino la notte passata dagli studenti prima di sostenere gli esami di maturità: chissà quanti pensieri, quante ansie, quanti dubbi e paure.


Màma che calt! Madóra che calt! Se mör dal calt!
Mentre passo la notte tutto sudato accanto al ventilatore, rischiando di prendere il torcicollo, immagino la notte passata dagli studenti prima di sostenere gli esami di maturità: chissà quanti pensieri, quante ansie, quanti dubbi e paure.

Gli studenti poco preparati si affideranno alla clemenza della “corte” esaminatrice ed alla fortuna di rispondere alle domande in cui sono preparati. Magari si affideranno a qualche santo protettore, accenderanno una candela votiva alla Madonna. Finché ci sono gli esami, a scuola ci saranno le preghiere…

Ma anche gli studenti cosiddetti “bravi” dormiranno sonni agitati, perché temono di non essere all’altezza delle aspettative, di avere delle amnesie, di sbagliare travolti dall’emozione…

E poi ci sono i genitori, che faticano a dormire e pensano: Nostro figlio ce la farà? Riuscirà a prendere quei voti che poi gli permetteranno di fare quella scuola? E poi un domani avrà un lavoro decoroso?

Ma ci sono anche i docenti, che avranno preparato una scaletta delle domande da porre, e sanno che non è facile giudicare, e poi, “con quello che ci pagano per quelle ore infami sotto la calura”…

Se sognare di dover ripetere l’esame di maturità è l’incubo ricorrente di milioni di persone, qualcosa vorrà pur dire…Tempo fa avevo letto di uno  studente suicida prima della maturità. Un suo amico ha scritto una lettera dedicata prima agli adulti e poi ai compagni: “Io vi prego di ascoltare i vostri figli. Fatelo quando sono felici, quando sono in ansia, quando sono tristi. Fatelo quando non vogliono parlare: in questo caso ascoltate il loro silenzio, perché a volte significa più di quanto sembri. Non fate l’errore di pensare che vada sempre e comunque tutto bene: ciò che mostriamo all’esterno può talvolta essere ingannevole e fuorviante…

Mi rivolgo ora ai miei coetanei, come un amico. Per voi, oltre all’ascolto dei vostri amici, si aggiunge un altro compito: quello di aprirvi e confidarvi, almeno con qualcuno. Non importa sia vostro zio, vostra sorella, il vostro cane o gatto. Parlate con chiunque. Parlate dei vostri problemi” L’amico che si è ucciso, probabilmente, ha tenuto per sé il proprio dolore….

Ma c’è una cosa bella da raccontare. La scelta di Salvatore Piredda, 98 anni di Arbus in Sardegna, da tutti conosciuto come Nonno Felicino, diplomato alle scuole medie a 98 anni con il massimo dei voti. Aveva 13 anni quando ha dovuto seguire il fratello più grande nelle miniere, a scavar galena per ottenere piombo. Non esistevano tante alternative, allora. Mentre si spezzava la schiena e le mani, Per una vita intera Felicino ha lavorato, ma ha continuato a sognare di poter prendere almeno la terza media. Lo aveva anche promesso alla moglie Maria, morta otto anni fa. Ha fatto la guerra, si è sposato, tre figli, tre nipoti e due bisnipoti. Sempre con un cruccio: studiare. E un desiderio: il diploma di licenza media. Da sempre legge, si tiene informato, discute di qualsiasi argomento d’attualità. I suoi testi preferiti? Quelli di matematica e geometria. Poi, lo scorso settembre l’iscrizione a scuola, in aula tre volte a settimana. I compagni l’hanno seguito con affetto, incoraggiato e da lui hanno ricevuto consigli e aneddoti preziosi. I ragazzi lo abbracciavano e lo chiamavano nonno. E lui diceva: ‘Voi professori e voi compagni siete l’ossigeno per i miei polmoni, quest’anno scolastico mi ha fatto ringiovanire’.

Anche per lui le tre prove con l’orale sulla seconda guerra mondiale e il funzionamento di una miniera. “E ora vado in vacanza”. Ma non mette ostacoli davanti a sé. Ha già detto che punta al diploma di maturità. In fondo non ha neppure cent’anni…

Ma poiché gli esami della vita non finiscono mai, molte persone faticano a dormire…
Chi ha problemi in famiglia, e spera che qualcosa si risolva il giorno dopo…
I genitori che passano ore di apprensione perché non riescono a contattare i propri figli in giro nella notte, e vivono nell’incubo che sia capitato un incidente, o qualcosa di brutto, ne succedono così tante…
Mamme e papà che non riescono a dormire perché l’indomani si saprà l’esito delle analisi del loro bambino malato…
Gli innamorati che guardano la luna e si chiedono: “M’ama? Non m’ama?”
La futura sposa, che pensa alla scelta di vita che sta compiendo, e si chiede se ha fatto la scelta giusta, e poi: “Mi starà bene il vestito da sposa?”…
Il futuro sposo, che pensa alla bellezza della sua futura moglie, alla sua dolcezza, al suo sorriso, e pensa: “Ma mi farà vedere ancora gli amici?”
I due prossimi al divorzio, che domani si recheranno davanti agli avvocati, e pensano ai motivi per cui sono arrivati sino a lì, e a “fargliela pagare a quello stronzo”, e ai soldi che costerà tutto quanto…

Dormono poco anche i politici, sia quello che è in testa nei sondaggi e pensa a come mantenere la posizione o addirittura come fare ad accrescere il consenso, sia quello che è dato in netta discesa e rischia di essere trombato alle prossime elezioni, e allora pensa a come fare per cambiare le carte in tavola…

Non dorme chi è sommerso dai debiti, e che non riesce a far quadrare i conti della famiglia, e si dispera perché e a volte è in un vicolo cieco…

Non dorme neppure chi dipende da gioco, da droga, da sigarette, dal bere, pensa al vuoto che ha dentro, allo schifo che a volte si fa guardandosi allo specchio, al fallimento di una vita, all’immensa solitudine, alla paura di dover dipendere ancora e ancora e ancora…
Dorme poco chi è all’ospedale, in un letto di dolore e solitudine, e conta le ore, i minuti, i secondi, nella speranza che passi questa notte, nella speranza che gli esami domani dicano che le cose vanno meglio…

Non dorme lo scrittore, che ha appena pubblicato un libro e spera che venga letto da molti…A proposito, lo sapevate che Andrea Camilleri prima di pubblicare i suoi libri di enorme successo ha dovuto girare per parecchi editori? Approfitto per citare alcune sue parole: “Bisogna pesare ogni parola che si dice e far cessare questo vento dell’odio, che è veramente atroce e lo si sente palpabile intorno a noi. Stiamo educando una gioventù all’odio. Abbiamo perso il senso dei valori, i veri valori della vita…”

Dorme poco il missionario, che ha scelto di vivere tra i poveri, che ama le persone, che si sente servo inutile dinanzi alla vastità dei problemi, che stringe il Vangelo e spera in un mondo migliore…

Non dorme il povero, solo, abbandonato da tutti, che fugge dalla fame e dalla violenza, che si butta in un viaggio disperato alla ricerca di un brandello di vita che sia degna di essere vissuta, che spera che da qualche parte qualcuno abbia a cuore il suo destino…

Non dorme che è alla fine dei suoi giorni, chi già sta facendo un sincero esame di coscienza, chi sa che tra poco incontrerà l’Eterno. Perché saremo giudicati su quello che abbiamo fatto o non fatto per i poveri, saremo giudicati sull’amore…

Non dorme chi desidera che cambi qualcosa, chi si impegna ogni giorno a costruire un piccolo posto migliore su questa terra, a creare piccoli segni di speranza.

Come quel magico “Carrozzone degli artisti” che si sposta in vari comuni, un gioioso teatro che favorisce l’inclusione sociale delle persone con fragilità, che abbatte gli stereotipi e i pregiudizi della diversità. Artisti di strada in cerca di stelle da riattaccare al cielo… se guardi il cielo ti accorgi che le stelle che brillano di più sono quelle più vicine a noi, e che la bellezza del cielo si rispecchia nella bellezza umana, quella dei più piccoli…

Come canta Jovanotti:
“È una notte come tutte le altre notti è una notte con qualcosa di speciale
una musica mi chiama verso sé come acqua verso il mare
vedo un turbinio di gente colorata che si affolla intorno a un ritmo elementare
attraversano la terra desolata per raggiungere qualcosa di migliore
un po’ oltre le miserie dei potenti e le fredde verità della ragione
un po’ oltre le abitudini correnti e la solita battaglia di opinione…
Ogni cosa è illuminata, vedo stelle che cadono nella notte dei desideri…”

E io son qui che muoio dal caldo, mentre la mia attuale moglie dorme con la coperta perché la sera (dice lei) sente freschino…Ma se pöl?!

Màma che calt! Madóra che calt! Se mör dal calt!

Ci sentiamo la settimana prossima, se non mi liquefo prima…  
maestro John

Nelle foto:
1) La classe quinta A al Liceo Fermi di Salò (nati nel 1981)
2) Classi “maschili” di Gavardo in gita a Venezia (a quel tempo c’erano gli esami in seconda e in quinta elementare)
3) La maestra Scolari con una classe
4) Il “Carrozzone degli Artisti” a Barghe con alcuni animatori e simpaticissimi ragazzi della Co.Ge.S.S.



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