16 Ottobre 2019, 06.35
L'opinione

L'ipocrisia dell'ennesima guerra

di Valsabbin* Refrattar*

Come avrete sicuramente letto proprio pochi giorni fa la Turchia ha dato il via alle operazioni militari, sia via terra che aria, contro la zona curda del Rojava, l'amministrazione autonoma conosciuta come curdistan siriano


L'analisi delle motivazioni di questo attacco meriterebbero qualche articolo, ma le possiamo riassumere in alcuni punti,

Il primo, il più che centenario odio della Turchia nei confronti delle richieste di autonomia delle varie minoranze che la compongono, tra tutte la storia del genocidio armeno.
Va comunque detto che nelle province turche al confine della Siria c'è una netta maggioranza curda.

La seconda con la presenza nelle zone curde di un sottosuolo ricco di risorse naturali, che solo forse giustificherebbe l'attacco, e che deve essere considerato assieme allo sbocco fisico sul mar Mediterraneo che oggi è ritenuto strategico in quanto permetterebbe alle condotte di petrolio e gas dell’est di aggirare e accorciare il tragitto passante oggi per il canale di Suez.

Terzo un modello di società molto diverso da quelli presenti nell'area, basato su alcuni punti fermi come l'assoluta uguaglianza tra uomo e donna, il decentramento decisionale, la tolleranza e il rispetto delle minoranze, la sostenibilità e la laicità dello stato, che fonda le basi sulle teorie del confederalismo democratico.

Temi che fanno tanta paura non solo alla Turchia, che in questi anni ha guardato al passato, al nazionalismo e alla religione ma anche a tanti stati occidentali.

L'attacco turco ha ridato linfa ai vari gruppi e gruppetti di integralisti religiosi che hanno immediatamente attaccato i curdi alle spalle.
Non è da dimenticare che sono state proprio le donne e gli uomini curdi, armati anche dagli stati occidentali, soprattutto dagli stati uniti, assieme ai tanti internazionali tra cui Lorenzo Orsetti di cui ricordiamo la sua splendida lettera testamento a combattere in prima fila daesh.

Il fatto che queste unità integraliste abbiamo ripreso vigore, ci fa anche pensare a quale sia stato il diverso trattamento riservato ai prigionieri o ex combattenti dell'isis.
Abbiamo ben in mente i video dei prigionieri in maglia arancio.

Un quadro quindi assai complesso
e per certi versi sconfortante, con le tipiche dinamiche neocolonialiste e nazionaliste del xx secolo sostenute dalla comunicazione dell'era social.

In questi giorni abbiamo visto come anche lo sport si sia mobilitato a favore di questo intervento, con la squadra di calcio under 21 della Turchia che ha festeggiato il gol facendo il saluto militare o con i tweet di tanti sportivi, anche della serie a italiana, che si sono mobilitati in favore di questo attacco.

La reazione della massa, critica, occidentale, ha portato a numerosissime manifestazioni contro la guerra e a sostegno al popolo curdo, mentre le reazioni politiche del mondo occidentale sono state assai scomposte: al di là delle critiche di facciata o dei deliri del presidente degli stati uniti d'America che ha dichiarato che i curdi non avendo aiutato le forze alleate nella seconda guerra mondiale, non meriterebbero un sostegno, le principali condanne hanno portato come unico gesto concreto al blocco della vendita delle armi alla Turchia, scelta presa inizialmente dai paesi del nord europa a cui si sono associati altri stati, tra cui l'Italia, almeno nelle parole del suo attuale ministro degli esteri.
Come se il blocco di export delle armi vada ad influire su quelle già vendute e già sicuramente utilizzate.

Come reazione a queste condanne il presidente della Turchia ha dichiarato che se fossero proseguite avrebbe riempito l'Europa di migranti, ben 3,6 milioni.
3,6 milioni di vite sacrificabili per interessi economici, prima degli europei e delle sue politiche coloniali e poi turche per il suo rafforzamento identitario.

Vite umane spendibili e sacrificabili, perché, in fin dei conti, la guerra non è un fatto spontaneo, la si prepara culturalmente fomentando il cancro del nazionalismo, trovando un nemico da odiare per distrarre le masse dalle vere motivazioni (economiche), ma soprattutto armandola di armi e di tanta tanta ipocrisia.

Valsabbin* Refrattar*



Commenti:
ID82143 - 16/10/2019 14:11:55 - (Giacomino) - Mamma

li turchi. In tutte le guerre gli idealismi sono sempre falsi, sono reali invece gli interessi.

ID82144 - 16/10/2019 15:47:54 - (DiegoA) - Ho letto e riletto

Ma non ho capito se si tratta di un articolo sulla guerra in Turchia o sulla Sua guerra personale contro la Lega.

ID82145 - 16/10/2019 17:11:48 - (Giaco69) -

Puoi continuare a leggere e rileggere ma per capire non ci vuole niente.La prossima volta non leggere nemmeno.

Aggiungi commento:

Vedi anche
24/03/2016 07:34

Fra guerra e conflitto, non solo una scelta semantica "Siamo in guerra". Una frase che ricorre dopo ogni attentato che ci segna da vicino e se l'uso di certi termini, un aspetto formale, ha un impatto sulla sostanza, di certo non è stato positivo, considerati i risultati ottenuti

03/06/2013 07:00

Guerra per una giustizia ingiusta È da anni, sotto gli occhi di tutti, il conflitto tra magistratura e Berlusconi. La cosa è diventata ormai un tormentone: non c'è giorno in cui non ci sia un attacco reciproco

13/10/2015 11:00

«Ti racconto la mia Guerra» A Storo i nipoti e i pronipoti dei soldati della Prima guerra mondiale hanno letto le lettere e i diari dei loro nonni scritti dai vari fronti del primo conflitto mondiale

25/05/2022 09:00

Crolla la fiducia delle aziende bresciane

Nel 1° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi si è attestato a 108, confermando la tendenza in ribasso riscontrata nelle ultime rilevazioni. La causa? La preoccupazione per i risvolti del conflitto russo-ucraino.  A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria
 

16/06/2008 00:00

Villaggio vacanze a Bodrum Area Viaggi ha provato per voi il Villaggio della Valtur a Bodrum in Turchia che si trova su un suggestivo promontorio sulla costa sud occidentale della Turchia, a 20 chilometri dalla citt.




Altre da Politica e Territorio
29/03/2024

Centrodestra, a Prevalle Debhora Vittori si dimette

Le ragioni sarebbero da imputare "all'emarginazione subita negli anni e al mancato coinvolgimento nelle decisioni". Uniamo Prevalle: “Cattivo segno. Divisione nella maggioranza? Serve chiarezza”

29/03/2024

Due «casette libera libri»

Sono state posizionate in due parchi di Pertica Bassa per iniziativa della biblioteca comunale per far circolare la cultura

29/03/2024

La Rocca riapre alle visite

Da questo sabato 30 marzo la fortezza napoleonica affacciata sul lago d'Idro è pronta ad accogliere i visitatori

28/03/2024

L'ufficio postale riapre rinnovato

Dopo gli interventi Polis, la posta di Casto ha riaperto al pubblico con nuovi servizi per i cittadini

28/03/2024

Un Progetto di Legge per sanificare le barche in arrivo sul Garda

L'iniziativa è del consiglire regionale valsabbino della Lega Floriano Massardi: "Progetto importante per difendere biodiversità e specie autoctone lacustri, Regione Lombardia prima in Italia"

28/03/2024

Nuove dotazioni per la Polizia locale

Anche l’aggregazione della Polizia locale della Valle Sabbia è beneficiaria di un finanziamento regionale per un nuovo mezzo ecologico e nuove strumentazioni tecnologiche

27/03/2024

«Roè Volciano Bene Comune», Nicola Bonzanini si presenta

Dopo cinque anni in Consiglio comunale il giovane docente di Lettere si candida alla carica di sindaco con una lista civica improntata sulla promozione del progresso e dello sviluppo sostenibile
•VIDEO

(1)
27/03/2024

Contro la violenza sulle donne

Prende il via questo mercoledì sera a Calvagese della Riviera una serie di incontri informativi e per apprendere tecniche di autodifesa

27/03/2024

Premio Ecomuseo del botticino 2024, al via le candidature

Si aprono le porte alle candidature per la quinta edizione del premio: lo sguardo dell'Ecomuseo agli artisti locali e a chi ha dato lustro al territorio

27/03/2024

Calano ancora le iscrizioni

Non ci sarebbe però nelle scuole valsabbine, almeno per quest'anno, una chiusura di plessi scolastici nei paesini. Potreebbero "saltare" alcune classi