Pranzo di fine feste da Giulietta

Saranno in molti coloro che alle 12.30 di domani - domenica 5 gennaio - si ritroveranno all'albergo Condino per prendere parte al tradizionale pranzo di “fine feste” a base di baccalà, cipolle e lumache.

La tavolata era stata inizialmente prevista per il giorno dopo, ossia il lunedì dell'Epifania, ma all'ultimo c'è stato un cambio di data.

“Alla rimpatriata – avverte lo stesso chef Vittorio Scalmazzi di Bondone – parteciperà gente di Storo e circondario, Bondone, alta valle compresa sino a Sella Giudicarie che si è prenotata per un posto a tavola. Il menù è davvero insolito: polenta, baccalà alla vicentina e marinara, lumache trentine”.

Da queste parti, comunque, negli anni ‘40 – ‘50 il baccalà lo si faceva al Convento dei frati Cappuccini di via dottor Giuseppe Goglio, quando i confratelli Ostacchio, Gioacchino, Carlo, Piero, Dario e Matteo erano soliti predisporlo non solo per gli stessi religiosi, ma anche per il personale automobilistico e di controllo delle società automobilistiche Atesina e Sia. 

“Era un modo doveroso per compensare ambedue le società del fatto che i religiosi erano soliti viaggiare su entrambe le tratte (trentina e bresciana) gratuitamente” ricorda un anziano bigliettaio dell'epoca.

Ma domani, oltre ai commensali intervenuti, altri ancora si accoderanno a quell'ora allo scopo di portarsi a casa quei deliziosi piatti.

E' una consuetudine, come avviene quando nei giorni di mercato si fa la trippa, che quel piatto casereccio (sia in brodo che parmigiana) vada anche via asporto. “Sono pietanze che raramente vengono cucinate in casa e quindi è comprensibile che l’asporto sia molto richiesto. Le procedure di preparazione e cottura sia della trippa che del baccalà e delle lumache comportano tempi non sempre compatibili a livello familiare” spiega Giulietta, che con i figli da anni porta avanti la struttura alberghiera.

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