Il permesso negato

Si trascina da più da un anno e per fortuna ha i giorni contati, la querelle fra il signor Angelo Nicolaci che possiede un’abitazione in quel di Lavenone e l’Amministrazione comunale del centro valsabbino, in merito ad un permesso di transito che il primo seguita a sollecitale e il sindaco a rifiutare.

Ecco gli antefatti.
Capita, lungo la strada comunale che in una decina di chilometri unisce il centro valsabbino alla sua frazione Presegno, che per sfruttare a fini idroelettrici il dislivello impegnato dalle acque dell’Abbioccolo un’impresa abbia preso a scavare la sede stradale per quasi quattro chilometri.
Così facendo ha reso arduo il transito degli autoveicoli, disagi a non finire per gli abitanti della frazione, affrontati per lo più con muta rassegnazione, come del resto sovviene da più generazioni alle genti di quei luoghi.
Non che sia stato facile: la viabilità è stata a tratti bloccata completamente, poi riaperta, poi ancora regolata ad orario. A garantire senza interruzione il collegamento viario col fondovalle solo la via per la Pertica Bassa, lunga e stretta, d’inverno pure pericolosa a causa del ghiaccio.

Ed eccolo il pomo della discordia.
Lo scorso 6 del mese di marzo, il sindaco Claudio Zambelli, visto che i tempi si erano dilatati a dismisura e dunque favorire lo svolgere dei lavori con maggior celerità, firma un’ordinanza di chiusura “a orario” del tratto di strada che va dalla località “Moline” al chilometro 1 fino al “Barachì” al chilometro 8. “Fenilet”, dove ha casa il signor Nicolaci, resta a monte.
Blocco della circolazione, dunque, ma solo dalle 8 alle 12 e dalle 13:30 alle 18, dal lunedì al venerdì.
Con una deroga: “E’ permesso il transito dei mezzi atti al trasporto dei residenti purchè muniti di apposito permesso da ritirarsi in municipio e da esporre in maniera visibile sul mezzo”.

Angelo Nicolaci, pur essendo residente a Brescia, non ha dubbi e si sente fra “gli aventi diritto”.
Scrive ed insiste, dicendo che il permesso gli serve per accudire gli animali, quelli si residenti: galline, conigli ecc. S’impunta uno, si incaponisce l’altro... ma signor sindaco, lo lasciamo passare o no?
“Accusatemi di tutto, ma non che non lo voglio lasciar passare – ci dice Claudio Zambelli -. Lo può fare prima delle 8, fra le 12 e le 13 e 30, dopo le 18, per tutto il giorno il sabato e la domenica. Considerare il signor Nicolaci al pari di un residente costituirebbe un precedente che mi obbligherebbe a dire di si ad altre settanta persone almeno. Mi spiegate voi, a quel punto, cosa l’avrei fatta a fare quell’ordinanza?”.

Finirà presto: giusto ieri sono iniziate le operazioni per l’asfaltatura.

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