Il Carnevale dei bambini, imparare per crescere

È la continuità generazionale, che vede partecipare alla festa vecchi e giovani con lo stesso spirito per un divertimento fatto di piccole cose, il mascheramento, lo sberleffo, il rumore, la riproposizione umoristica degli antichi usi e mestieri, la musica e la danza, e soprattutto la compagnia, la condivisione con gli altri del cibo, dell'allegria, dello stare insieme.

Unificati dalla rappresentazione dell'antica comunità contadina, con il vistì délä èciä femminile o il ceviö́l maschile (zorri e fatine qui non sono ipotizzabili), i màscär con grandi maschere grottesche e i civili a viso scoperto, con o senza costumi ma sempre con un segno del carnevale, uno scialle, un cappellaccio, un simbolo dei bälärì, i bagossi partecipano alla festa con un forte senso di appartenenza alla comunità e alla propria tradizione.

Così anche il Carnaàl déi Fänzì (Il Carnevale dei Bambini) è stato festeggiato in un clima di serenità e gioia che aiuta i giovani a crescere umanamente per l'attenzione premurosa che gli adulti hanno riservato loro, e civilmente per la dimostrazione di correttezza e rispetto in cui la festa si è svolta.

Il Gruppo “Voci del Carnevale”, in collaborazione con Pro Loco di Bagolino, ha organizzato la festa per i ragazzi, coordinando i volontari dei Mestér dé 'nä òltä, Lé Laorète, i Sonadùr dél Carnaàl, altri numerosi volontari per l'assistenza ai bambini, nella fattispecie gli alunni delle scuole (Materna, Primaria, Secondaria), che hanno partecipato in orario scolastico ad una festa che aveva i risvolti di una vera lezione di storia locale e di educazione civica.

Gli alunni, tutti vestiti negli abiti tradizionali come d'uso, hanno assistito alla dimostrazione degli antichi mestieri, ponendo domande sulle varie lavorazioni: tessitura, lavori di cucito e maglia, cardatura e filatura della lana, costruzione di cesti, utensili in legno, lavorazione del latte, ecc.; un'interessante testimonianza dei mestieri di una volta ha riguardato l'attività del boscaiolo, con lo scortecciamento e il trasporto delle bóre (tronchi), che ha appassionato particolarmente i maschi, mentre i vecchi giochi dei bambini hanno attirato la curiosità anche di adulti che si sono cimentati in prove di abilità e destrezza d'altri tempi.

Un'altra proposta interessante per la strutturazione del senso storico dei bambini, è stata la rappresentazione della S-ciö́lä dé 'nä òltä (Scuola di una volta), in cui i ragazzi hanno constatato le modalità delle lezioni scolastiche e delle relazioni con gli insegnanti del passato, il tutto filtrato attraverso il codice umoristico del carnevale, confermato però dalle testimonianze veritiere del pubblico, come nel caso degli ospiti anziani della casa di riposo, che hanno dato voce alla realtà del tempo passato.

Preceduta da una interessantissima lezione sul tema del carnevale, tenuta da relatori sulla tradizione, i costumi, la liuteria, le musiche specifiche, la partecipazione degli alunni alla festa è avvenuta con una preparazione di base importante per i giovani, tanto da configurare questo “Carnevale dei Bambini” come una vera lezione di storia della comunità al di fuori delle aule scolastiche.

Un plauso per l'iniziativa e un ringraziamento va quindi agli organizzatori, agli insegnanti  e a tutti i volontari che a vario titolo si sono prodigati per trasmettere i valori del Carnevale di Bagolino ai ragazzi, perché imparino a conoscere a fondo questa tradizione che viene da lontano. Non solo divertimento quindi, ma anche consapevolezza per imparare e per crescere, e poi via, a divertirsi davvero insieme agli amici.

Marisa Viviani

Nelle foto di Luciano Saia: Il  Carnaàl déi Fänzì in vetrina - Il trasporto delle bóre - Racchette da neve di un tempo - Scrittura con pennino e inchiostro

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche