Anche il Friuli al Festival della polenta di Storo

Agri 90' con il suo “oro di Storo” e la Cooperativa Blave di Mortean si sono uniti in un gemellaggio in nome dell’amatissima polenta.

Se n’è parlato lo scorso fine settimana a Mortegliano, in Friuli, in occasione di un incontro cui hanno partecipato persone esperte e abili nell’arte della gastronomia e che in autunno al Festival della Polenta di Storo troverà certamente il suo riscontro.

Alla rimpatriata 2020, accanto ai “polenter” giudicariesi e della Valsabbia, nelle piazze di Storo si andranno a confrontare anche quelli di Mortegliano, che nel corso della prestigiosa manifestazione proporranno anche orzo, borlotti, grissini e bastoncini di mais.

“Il mais, sia nelle zone trentine che in quelle friulane, non solo vanta una tradizione gastronomica, ma è anche un fatto culturale” hanno ribadito sia il sindaco di Mortegliano Roberto Zuliani che il presidente della stessa Blave Edy Gombosco. “Da noi – hanno asserito i due – non solo culture vegetali ma anche molta attenzione per orzo e frumento, il tutto nel rispetto delle antiche tradizioni friulane”.

A rappresentare la delegazione trentina, oltre al presidente di Agri ’90 Vigilio Giovanelli, anche Paolo Spagnoli, che a Ledro gestisce “Il Faggio”.

In Friuli il ristoratore di Lenzumo di Concei ha proposto polenta carbonera e di patate. “Incontri e iniziative come questi – hanno ribadito poi ambedue – giovano sia ai trentini che ai friulani, anche perché nell'ambito di queste due realtà fare mais e polenta è considerata un'arte”.

Enzo Cattaruzzi, giornalista e consulente editoriale veneto, va oltre. “Del mais e della farina di Storo si parla ormai da anni, non solo in Italia ma anche all'estero. Una farina prestigiosa che capita di trovare addirittura, talvolta, sugli scaffali dei centri commerciali statunitensi”.

Foto della serata di Enzo Cattaruzzi

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