Grave, ma non in pericolo di vita

In paese non sanno nemmeno se quella è una famiglia di indiani o se invece sono pakistani, la voce che il più piccolo dei figlioli era caduto dalla finestra però, si è sparsa in un baleno in tutta la frazione di Ponte Caffaro: “Un volo di tre metri, di faccia, quel bimbo che deve avere al massimo quattro anni.
E’ caduto direttamente sui una pila di rulli di quelli che servono alla lattoneria dei Lorenzi. Del resto quello è proprio il loro cortile”.

Erano le 11e 30 di ieri mattina e sembra che la mamma fosse impegnata nelle faccende domestiche, in una specie di ballatoio adattato a lavanderia e chiuso da una vetrata, ricavato nella parte del capannone dei Lorenzi che funge da abitazione. Siamo in via San Valentino, all’incrocio con via Papa Giovanni XXIII, civico 61.
Li dentro hanno trovato ricovero alcune famiglie di extracomunitari, tutte persone per bene, tutti regolari. Lei impegnata con i panni fra la lavatrice e la fontanella, il bimbo appresso.

Le lastre di vetro che chiudono il terrazzino facendone stanza sono nove, larghe forse meno di 40 centimetri, due sono incernierate.
Aperture che servono per dare aria agli ambienti: subito dietro si intravede un infisso in alluminio e poi la cucina. Capita con i bambini: un attimo di disattenzione e quello mette la testa fuori, si sporge ancora un po’, precipita.

Il primo ad accorrere è un addetto della fabbrica che stava chiudendo i locali per andarsene, di corsa scende la donna, la figlia più grande. Poi i lamenti, le urla, i vicini accorrono.
“Signora no, non lo prenda in braccio, potrebbe peggiorare la situazione, lo lasci stare, abbiamo già chiamato il 118”. Figuratevi lei, madre: non avrebbe capito nemmeno se fosse cresciuta a “bagoss e redec de mut”. In più è a Ponte Caffaro da due o tre mesi al massimo, il marito lavora alle officine Sapes di Storo.

Lo prende, se lo rigira fra le braccia, lo molla solo quando arrivano i volontari dell’ambulanza di Ponte Caffaro, poi l’elicottero inviato da Brescia che parcheggia alcune centinaia di metri più in là, nel piazzale della New Aluxal. “Era cosciente si e no - ci raccontano i vicini accorsi a decine -, il medico dell’eliambulanza l’ha intubato prima di portarselo via. Vedi com’è con questi bambini. Non ci vuole niente che si facciano male, è un attimo”.
Sul posto, per valutare eventuali responsabilità da parte degli adulti, i carabinieri di Bagolino. Il bimbo ha raggiunto in volo il Pronto soccorso del Civile, poi il reparto di rianimazione pediatrica. Non sarebbe però in immediato pericolo di vita, speriamo.

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