La Lombardia ha un unico testo per lo spettacolo, che raccoglie e riorganizza le norme su cinema, teatro, musica e danza. La Lombardia č una Regione leader nel settore dello spettacolo, con 425.818 giornate l’anno, oltre il 16% del totale nazionale.
La Lombardia ha un unico testo per lo spettacolo, che raccoglie e riorganizza le norme su cinema, teatro, musica e danza. Martedì mattina il Consiglio ha infatti approvato, all’unanimità , una proposta di legge frutto dell’integrazione in Commissione Cultura – di cui è Presidente Daniele Bellotti (LN) – di due Pdl di iniziativa, rispettivamente, di PD e Sinistra democratica e della Giunta.
“Con questa legge la nostra Regione getta le basi per la creazione di un nuovo modello culturale lombardo, attuando una riforma attesa da anni” ha affermato Luciana Ruffinelli, Lega Nord, relatrice del provvedimento.
La Lombardia è una Regione leader nel settore dello spettacolo, con 425.818 giornate l’anno, oltre il 16% del totale nazionale” – spiega Ruffinelli –. Il testo riconosce al settore dello spettacolo un’importanza strategica, per la valorizzazione dell’espressione artistica e come fattore di aggregazione e anche – secondo un emendamento proposto da Bebo Storti (Comunisti Italiani) e approvato dall’Aula – come “condizione fondamentale per la vita democratica e la crescita del territorio lombardo”.
“L’approvazione di questo provvedimento dovrà essere uno stimolo decisivo anche per il Governo nazionale, perché, come promesso, trasferisca alle Regioni i fondi dell’attuale Fondo Unico dello Spettacolo” conclude Ruffinelli.
Una delle novità più significative della nuova legge è la creazione il FURS, il Fondo unico regionale per lo spettacolo (il cui ammontare è stabilito annualmente con il Bilancio) in cui confluiranno tutte le risorse destinate a questo settore. Ad esso si affiancherà un fondo di rotazione per finanziare progetti di produzione cinematografica e per la ristrutturazione e l’adeguamento tecnologico delle sale cinematografiche e infine un fondo di garanzia, destinato a facilitare l’accesso al credito delle imprese che operano nel settore. Per il 2008, il Fondo Unico regionale per lo spettacolo prevede 11milioni di euro Per il Fondo di rotazione il bilancio 2008 prevede 24milioni di euro, mentre per le iniziative cinematografiche è costituito un fondo di 5milioni di euro.
La programmazione degli interventi sarà decisa con una deliberazione triennale del Consiglio. Tale “delibera quadro” indicherà le linee di indirizzo, gli obiettivi, le priorità , i parametri con cui verificare l’adeguatezza degli interventi, e i criteri per il finanziamento. Su questa base la Giunta programmerà gli interventi annuali.
Il provvedimento stabilisce anche i criteri secondo i quali saranno considerate finanziabili con il concorso della Regione le attività nel campo della musica, del teatro e della danza. Saranno destinatari dei finanziamenti – a patto che abbiano sede legale in Lombardia e al loro attivo almeno tre anni di attività nel settore – i teatri, gli organizzatori di festival, le compagnie di prosa e danza, le fondazioni, associazioni ed istituzioni che operano nel settore dello spettacolo, gli Enti locali che distribuiscono gli spettacoli, e altri soggetti pubblici o privati senza scopo di lucro che agiscano nel comparto.
L’apertura e la ristrutturazione delle sale cinematografiche saranno autorizzate dai Comuni al cui territorio appartengono, sulla base dei criteri stabiliti dalla Regione in attuazione del decreto legislativo 28 del 2004, che riforma la disciplina in materia di spettacolo. Per le sale cinematografiche con meno di 800 posti e le arene dei Comuni sprovvisti di sale cinematografiche non saranno invece necessarie autorizzazioni.
La legge, fra l’altro, riconosce anche il “teatro di strada”, il teatro vernacolare e la musica popolare lombarda come forma di espressione artistica. “Essenziale sarà un atteggiamento costruttivo dell’esecutivo lombardo da qui in avanti”, secondo Giuseppe Civati (PD) che nel suo intervento ha anche ricordato, con compiacimento, il costante confronto in Commissione con gli operatori del settore.
“Mi auguro che questa buona legge venga applicata in un modo altrettanto buono” ha detto Bebo Storti (Comunisti Italiani), osservando che la cultura è sempre e comunque azione politica. Storti ha anche sottolineato l’importanza del provvedimento per i giovani che credono nella cultura e nello spettacolo e vi muovono con passione i loro primi passi.
Fra i principi guida della legge, che l’Assessore Massimo Zanello ha definito un importante strumento con cui lavorare (“Grazie a questa legge la Lombardia è perfettamente in grado di gestire in autonomia l’intero settore”, ha affermato l’Assessore) la collaborazione con Province e Comuni nel definire il quadro degli interventi.
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