31 Luglio 2008, 00.00
Odolo
Siderurgia

Olifer, i migliori conti di sempre

Risultati resi possibili da almeno tre cause concomitanti: la favorevole congiuntura che caratterizza il settore; il riassetto aziendale avviato a fine 2003 e - infine, ma non ultimo - un piano di investimenti d’assoluta rilevanza.

«Ancora una volta il migliore risultato economico conseguito nel corso dell’intera storia della vostra società». Così Michele Oliva, fondatore e presidente della Olifer-Acp Spa (billette e lingotti per forgia a Cividate al Piano, nella bergamasca; laminatoio per profilati a Odolo) conclude la minuziosa e dettagliata Relazione sulla gestione dell’esercizio 2007 (stesa con la collaborazione del consigliere Angelo Turina) chiuso con 120,9 milioni di ricavi netti (103,4 milioni nel 2006) e un utile netto di 14,3 milioni (9,9 milioni nel 2006), dopo imposte per 8 milioni, ammortamenti per 3,5 milioni e oneri finanziari per 148mila euro.
Risultati resi possibili da almeno tre cause concomitanti: da una parte la favorevole congiuntura che caratterizza il settore; il riassetto aziendale avviato a fine 2003 mediante una operazione di concentrazione che ha consentito la verticalizzazione del sistema produttivo aziendale e - infine, ma non ultimo - un piano di investimenti (ancora in corso) d’assoluta rilevanza.

Fatti di rilievo. Ma prima di affrontare in dettaglio il rendiconto 2007 è opportuno una breve sintesi sui fatti più importanti dell’esercizio. Gli investimenti, sia produttivi che finanziari, hanno richiesto complessivamente 28,4 milioni di euro suddivisi nel modo seguente. In primo luogo 12,6 milioni di rinnovamenti impiantistici per Cividate al Piano; in secondo luogo la partecipazione al 26,80%, costata 12 milioni di euro, nella Iro Spa, la società siderurgica controllata al 51% da Carlo Leali, operazione che ha consentito la continuità produttiva e proprietaria di una delle storiche aziende odolesi; in terzo luogo l’acquisizione di una partecipazione nella Bredina di Nicola Pasini, terzo partner dell’operazione Iro, per altri 3,6 milioni di euro. È stato acceso un finanziamento temporaneo e infruttifero di 15,4 milioni erogato dalla controllante Olifin, la finanziaria di famiglia, per sopperire il fabbisogno connesso alle ricordate partecipazioni.

Andamento economico. Le billette di Cividate al Piano hanno segnato una flessione, ma i lingotti per forgia, acciai speciali di ben più elevato valore aggiunto, hanno segnato incrementi del 26% (155% rispetto al 2004). Il risultato prima delle imposte è stato di 22,3 milioni di euro. Il cash flow (utile netto più ammortamenti ossia la ricchezza reale prodotta nell’esercizio) è di 18 milioni di euro. L’Ebit, ossia il risultato operativo ovvero l’utile prima di oneri e tasse esclusi gli ammortamenti (vale a dire il saldo della gestione industriale caratteristica) è migliorato, passando dai 16,3 milioni del 2006 ai 22,4 milioni del 2007, mentre l’Ebitda (Mol, margine operativo lordo ovvero l’utile prima di interessi, tasse e ammortamenti) è ammontato a 26 milioni. Aumentati i costi di produzione, in particolare rottame (da 69 a 79 milioni), energia (da 13 a 14,6 milioni) e personale (da 6,5 a 7 milioni).

Situazione patrimoniale.
Accanto a 23,8 milioni di immobilizzazioni materiali e tecniche, l’attivo registra immobilizzazioni finanziarie (partecipazioni) per 15,6 milioni. Contenuto il magazzino, pari a poco più del 10% del fatturato, valutato in 14 milioni rispetto agli 11 milioni del 2006. I crediti verso clienti passano da 41 a 45 milioni di euro, quelli verso controllanti da 5 a 6,7 milioni di euro.
Liquidità sui conti correnti e depositi per 1,2 milioni. Al passivo il patrimonio netto sale da 35 a 47 milioni di euro. Contenuti i debiti bancari che ammontano a 7,4 milioni, il cui costo è mitigato dai proventi su partecipazioni. Debiti verso fornitori a 22 milioni di euro, mentre i debiti verso controllanti, in seguito ai finanziamenti citati in premessa, salgono da 5,4 a 26 milioni di euro.
Per chiudere una sintetica valutazione sulle prospettive 2008 e che, sulla base degli andamenti del primo trimestre, dovrebbero essere positive visto che nei primi tre mesi il fatturato è cresciuto del 25%.

a. ch. dal Giornale di Brescia


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