Da parte del Coordinamento e del Comitato

"Anche se non abbiamo ancora in mano l’accordo di programma, che è stato tenuto in gran segreto, possiamo comunque fare delle considerazioni che...".
In attesa del testo dell'accordo, Armani e Rovatti prendono la parola sulla questione lago. Ci hanno inviato un comunicato chiedendone la pubblicazione. Fatto.

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Anche se non abbiamo ancora in mano l’accordo di programma, che è stato tenuto in gran segreto, possiamo comunque fare delle considerazioni che ci fanno temere fortemente per l’integrità e la salute del lago d’Idro.
Gli obiettivi dichiarati dell’accordo sono oltre la messa in sicurezza, la valorizzazione del lago, del patrimonio naturale e culturale ed il rilancio del turismo nella zona.
A entrare nel merito dell’accordo si nota immediatamente qualcosa di dissonante: come possono essere stati così sprovveduti i sindaci di Anfo, Gianluigi Bonardelli, di Bagolino, Marco Scalvini, di Idro, Augusta Salvaterra, e di Lavenone, Claudio Zambelli da aver siglato un accordo per la valorizzazione del lago con gli assessori alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi, all'Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, alla Protezione Civile e Prevenzione, Stefano Maullu, e all'Industria, Piccola Media Impresa e Cooperazione, Romano La Russa.

A rigor di logica se un sindaco deve firmare un accordo per la salvaguardia e valorizzazione del proprio territorio, anche ai fini turistici e naturali, non firma con l’assessore all’industria o all’agricoltura, o ai servizi di pubblica utilità, ma firma con l’assessore al turismo e all’ambiente.
Invece, incredibile, l’assessorato al turismo e all’ambiente non sono stati coinvolti, come non sono state coinvolte le associazioni che sul territorio da oltre 20 anni si battono per salvare il lago d’Idro da tutti gli interessi in gioco, e che hanno il supporto della popolazione che ha dimostrato il proprio attaccamento al lago con ben 2 presidi durati giorno e notte per un mese.

Comitato difesa lago d’Idro e fiume Chiese, Coordinamento delle Pro Loco del lago d’Idro Anfo-Baitoni-Bondone-Idro, Legambiente e Amici della Terra hanno cercato in modo serrato un confronto con sindaci e i consiglieri comunali al fine di arrivare a un documento partecipato e trasparente. Se non fossero state queste stesse associazioni a denunciare alla popolazione e ai sindaci le incongruenze presenti nella prima versione dell’accordo (che i sindaci han da subito tenuto in gran segreto), sindaci e Regione Lombardia il 15 luglio avrebbero firmato, ipotecando il nostro territorio a un lento stillicidio.

Il proverbio “sbagliando si impara” stride per i sindaci dei comuni rivieraschi che non solo – ancora una volta - non hanno coinvolto le associazioni e la popolazione all’aggiornamento dell’accordo, ma addirittura lo hanno celato al consiglio comunale.
I consiglieri avevano chiesto convocazione dell'organo consigliare affinché l'accordo di programma venisse discusso prima della firma.

Un atto di programmazione di tal portata, che ha un rilevante impatto sul territorio e ha una implicazione e proiezione sul futuro notevolissima, non può non appartenere al consiglio in quanto necessita di una complessa discussione sul tema e il recepimento della volontà popolare.
E' proprio il consiglio che per legge deve autorizzare il sindaco alla firma, un procedimento inverso è ammissibile solo se ci sono i requisiti di urgenza e indifferibilità, caso che non riguarda la situazione in essere.
La firma dei sindaci priva di consultazione, non ha certamente avuto riguardo per le prerogative dei consigli comunali.

Non ci convince anche il fatto che i sindaci abbiano barattato la costruzione della Terza Galleria con 10 milioni di euro presi dal Fondo Europeo. Suona di ricatto da parte della R.L. la concessione del contributo a patto che venga realizzata un’opera di 32 milioni di euro sul nostro territorio!
I sindaci accettano l’opera a scatola chiusa, senza che ancora esista un progetto dettagliato.

Infatti, sebbene esista un progetto preliminare della Terza Galleria, a quota 360 m slm, fortemente contestato da tutti, compresi i sindaci, di quale progetto si tratta, visto che l’accordo di oggi parla di una galleria a quota 367,20?
Quale buon padre di famiglia firmerebbe un accordo a scatola chiusa?

Tra l’altro ricordiamo che un’opera per la sicurezza idraulica, concepita per fronteggiare un evento di piena, in base al principio di precauzione (trattato CE), deve essere sul luogo dove questo si manifesta e cioè non a valle del lago, ma direttamente sull’asta dell’immissario principale, il fiume Chiese.

COORDINAMENTO DELLE PRO LOCO DEL LAGO D’IDRO - Anfo, Idro, Bondone-Baitoni
COMITATO DIFESA LAGO D’IDRO E FIUME CHIESE

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