A Trébeurden per rinnovare l'amicizia

Erano 52 i cittadini di Villanuova sul Clisi e dintorni che, dal 17 al 26 agosto, hanno partecipato alla trasferta a Trébeurden, in Bretagna, per rinnovare come ogni anno il rapporto di amicizia fra le due comunità nato a partire dal 2000, quando prese il via il gemellaggio che unisce questa coppia di località tanto lontane geograficamente, ma ormai vicinissime nello spirito.

È questo un ottimo viatico verso l'Europa unita: la fratellanza fra due popoli dalle radici molto diverse, che condividono periodicamente storia e tradizioni, per imparare a vicenda il valore positivo di un globalismo che qui mostra le sue migliori caratteristiche, quelle che permettono di unire sulla base del reciproê) rispetto generato dalla conoscenza, non di opprimere e sfruttare all'insegna del mero profitto economico. Con tale intenzione era nato a Bruxelles il progetto di promozione dei gemellaggi: quello fra valsabbini e bretoni sembra essere davvero un esempio perfetto di buona riuscita.

«Come sempre l'accoglienza nelle famiglie è stata indescrivibile, piena di calore umano e di affetto» dice Maria Grazia Scotuzzi, rappresentante del comitato villanovese che cura il rapporto con i sodali francesi. Le stesse impressioni riportate nel 2007 dai cittadini di Trébeurden giunti a Villanuova, all'insegna di quell'alternanza che li riporterà in terra bresciana fra dodici mesi. «Non si tratta mai di una semplice vacanza - continua la signora Scotuzzi -, perché questi scambi diventano sempre l'occasione per vivere sentimenti profondi insieme a delle persone che, per ciascuno di noi, sono veramente amiche».

Certo non manca l'aspetto più squisitamente turistico, che in questo particolare contesto assume però dei contorni davvero simbolici. Ancor più quest'anno, dato che una delle mete prescelte dai bretoni per i villanovesi è stata la Normandia, con particolare attenzione a Caen, luogo della memoria dello sbarco alleato durante la guerra, emblema di un passato che, per non tornare, non deve essere scordato. C'è stato spazio anche per una visita alla splendida isola di Batz, nel Canale della Manica, dove le tradizioni popolari si conservano in mezzo ad un ecosistema dai connotati quasi ancestrali, con mandrie di cavalli purosangue che vagano liberi per le pianure. «È stato fantastico anche vedere il centro di Trébeurden e i suoi negozi addobbati con tante bandiere italiane -conclude Maria Grazia-, tutto in nostro onore, così come la serata che ci è stata dedicata: bellissima. Ci hanno accolto con la musica dei Kamerien Trazoul, che già erano stati a Villanuova, e di Natalie et Raoul Le Chenadec; noi abbiamo ricambiato con alcuni brani preparati appositamente».

Condivisione anche sul palco insomma. La mente ora è già proiettata sull'incontro del 2009 in Valsabbia, senza dimenticare che nel 2010 ci sarà il primo decennale del gemellaggio e bisognerà festeggiare a dovere.

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