A Roma per contare

“I Comuni di confine che non hanno ottenuto i fondi in questo esercizio devono essere considerati prioritari per il prossimo anno: il fondo va incrementato dagli attuali 25 a 50 milioni di euro; vanno riconosciuti anche i Comuni frontalieri di seconda fascia; le risorse devono essere assegnate tramite una maggior trattenuta fiscale sul territorio, da prevedere nella futura legge sul federalismo fiscale”.
Marco Scalvini, sindaco bagosso e presidente di AssComiConf, il “sindacato” che riunisce sotto un unico cappello protettivo 446 municipalità, ha delle richieste ben precise da fare, alla prossima occasione romana.

“Ci sono state una serie di riunioni all’insegna della cordialità e del rispetto reciproco, nella consapevolezza che le risorse statali sono ridotte, ma che devono comunque comprendere misure economiche per i nostri comuni – fa sapere Scalvini -. A Roma sanno che la nostra associazione è apolitica e che per questo non è disposta a fare sconti se le nostre richieste non verranno esaudite”.
“In tal caso, ci prepareremmo a far sentire la nostra voce anche con manifestazioni di piazza – aggiunge -, perchè non possiamo scherzare con i disagi e le sofferenze della gente e ormai da troppo tempo aspettiamo il giusto riconoscimento della dignità di essere considerati cittadini uguali agli altri”.

Scalvini, intanto vanta un primo grande successo: “La nuova legge sul federalismo prevede già interventi per i Comuni di confine e l’on. Calderoli, unitamente al sottosegretario Molgora, hanno confermato la massima disponibilità a discutere delle problematiche avanzate da AssComiConf”.
La questione dei Comuni di confine è notta: Scalvini lamenta per le municipalità che rappresenta l’emorragia di abitanti e di attività produttive a causa della vicinanza con le ricche province a Statuto autonomo e con i più ricchi stati europei.

Una penalizzazione che andrebbe risarcita adeguatamente, cosa che le norme “antisecessione” varate negli anni scorsi avrebbero solo cominciato a fare.
Sapendo di avventurarci su un terreno minato di fresco gli chiediamo se questo genere di “rimborsi” finirà col sostituire l’attenzione alla montagna garantita fino ad ora dalle Comunità montane che l’attuale Governo avrebbe già deciso di eliminare.
 “C’è ancora molto da capire a questo riguardo – ci ha risposto, prudente, il presidente di AssComiConf -. Sono però convinto che se adottassimo il sistema da noi proposto a tutti i Comuni delle Comunità montane di confine, sarebbe una bella trovata”.

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