Civetta salvata dalla Lipu

Imbattendosi nei giorni scorsi in una delle decine di reti da uccellagione che stanno rimuovendo anche in questa stagione nel Bresciano, gli agenti zoofili della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) si sono trovati di fronte a una brutta sorpresa: oltre a cinque pettirossi, tutti vivi e subito liberati, un «tramaglio» di 10 metri di lunghezza aveva intrappolato anche uno splendido esemplare di civetta capogrosso (Aegolius funereus).

La rete era stata stesa insieme ad altre quattro, poi rinvenute ed eliminate, a breve distanza da un appostamento fisso di caccia dell’alta Valsabbia, piazzata all’interno di un boschetto di abeti rossi: l’habitat tipico della capogrosso, un prezioso, super protetto e per niente comune rapace notturno che svolge un ruolo chiave nell’ecosistema montano in cui vive.

Fortunatamente lo strigide catturato non si era dibattuto troppo nel tentativo di fuggire, e così non si era procurato danni al piumaggio e alle ali: c’è voluto qualche minuto per «estrarla» dalla trappola, e poi, volando via senza neanche un fruscìo, la civetta è svanita come un’ombra tra gli abeti. È andata bene; mentre sono meno fortunati i pettirossi, le cince di varie specie, i luì e i codirossi che gli agenti Lipu continuano a rinvenire senza vita in numerose tese di reti o archetti o nei sempre più frequenti e invisibili «sep».

Fonte: Bresciaoggi

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