Accertamenti in corso al nosocomio gavardese

Sono già stati avviati gli accertamenti necessari per capire la fonte del contagio da legionella che ha colpito cinque pazienti ricoverati nei reparti di Medicina e Cardiologia dell’ospedale di Gavardo, sia da parte dell’Azienda ospedaliera di Desenzano, sia da parte dell’Asl.

L’Azienda ospedaliera di Desenzano, inoltre, a fronte delle notizie apparse ieri sulla stampa, ha diramato in giornata un comunicato.

«Nell’ultimo mese – afferma la nota – sono stati individuati cinque casi di pazienti affetti da polmonite da Legionella Pneumonite, ricoverati presso i reparti di Medicina e di Cardiologia dell’ospedale di Gavardo. Di questi, quattro sono stati dimessi clinicamente guariti, mentre uno è tuttora ricoverato per problemi medici di altra natura. Dall’indagine avviata dalla Direzione sanitaria - continua la nota diffusa nel pomeriggio di ieri - è stato appurato che quattro pazienti erano già stati ricoverati, in tempi diversi, in ospedale, ma si sta verificando, in accordo con l’Asl della Provincia di Brescia, se l’intervallo di tempo trascorso tra i diversi episodi di ricovero siano compatibili con l’ipotesi di uno sviluppo dell’infezione contratta all’interno del presidio. Peraltro, presso l’Ospedale di Gavardo sono da tempo in atto misure di controllo sulla purezza dell’acqua distribuita attraverso la rete idrica e le periodiche analisi di laboratorio hanno dato, fino ad oggi, risultati negativi. Al momento sono quindi in corso ulteriori indagini per accertare le cause delle infezioni osservate, che, come detto, si sono comunque risolte favorevolmente».

Precisazioni in merito sono state fornite anche dal dottor Giorgio Barbaglio, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Desenzano alla quale fa capo l’Ospedale di Gavardo.
«I pazienti sono per lo più anziani, tutti affetti da altre patologie – ha dichiarato al Giornale di Brescia -. Vivono tutte nell’hinterland di Gavardo. Gli accertamenti in corso non sono facili e interessano anche il loro domicilio e le apparecchiature usate a casa, come quelle per l’ossigeno. L’ispezione dell’Asl dell’altro ieri ha trovato un impianto idrico a posto, peraltro risale solo all’anno scorso ed è praticamente nuovo. Sottolineo il fatto - precisa il dottor Barbaglio - che la nostra Azienda ospedaliera, con metodiche valide e accettate, sottopone a controlli routinari per la legionella gli impianti idrici a scadenze cicliche. Tutti hanno sempre dato esito negativo. Non abbiamo nascosto nulla. Siamo tranquilli perché è stato fatto tutto quanto doveva essere fatto. Pur senza voler minimizzare, ricordo che non è accaduto nulla di drammatico».

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