Il 115 manda l'autopompa da Lumezzane

Il distaccamento dei Vigili del Fuoco è a meno di due chilometri, ma i volontari ci mettono 40 minuti per arrivare.
Così, quando finalmente l’autopompa comincia a fare il suo lavoro, la Subaru Legacy è andata completamente distrutta fra le fiamme.
Danni solo materiali, per fortuna.

Insieme all’auto, però, brucia un po’ anche la polemica.
Erano da poco scoccate le 7 di sabato mattina quando Simonetta stava scendendo sulla sua auto giapponese lungo la Provinciale III da Casto a Vestone.
La tuta arancione, le scritte in rilievo e il cartellino tradivano la sua occupazione per il fine settimana: volontaria per il 118 col Gruppo dell’ambulanza di Vestone.
“Nel fare la curva l’auto si è spenta – raccontava -. Pensando di aver finito il gas ho girato la manetta e l’ho messa a benzina, ma il motore non ha fatto cenno di ripartire”.

E’ arrivata così, in folle, fin quasi all’incrocio di Ponte Merlaro dove inizia la frazione vestonese di Nozza. Lì Simonetta si è accorta che dal cofano usciva un filo di fumo e che aumentava man mano che trascorrevano i minuti. “Passava di lì anche mio cognato e insieme abbiamo chiamato il 115 - ha aggiunto – e anche mio marito”.
Ci ha messo un bel po’ il congiunto ad arrivare da Casto, dei Vigili del Fuoco però nemmeno l’ombra.

Comprensibile a quel punto il timore ad avvicinarsi troppo all’auto funzionante a gas, che intanto veniva avvolta dal fumo.
Altra chiamata al 115 che ormai erano passate le 7 e mezza, ed ecco la raggelante risposta: “Stiamo arrivando da Lumezzane, dovete aver pazienza”.
Ma come. Trenta e passa chilometri dalla Valgobbia con l’autobotte quando ci sono i Vigili del Fuoco di Vestone che non ne devono percorrere nemmeno due?

Non si sa bene chi li abbia avvisati, certo in forte ritardo, alla fine i primi ad arrivare sul posto però sono stati ancora i pompieri valsabbini, quando la Subaru era ormai un mucchietto di alluminio fuso e lamiera annerita.
Sono angeli questi Vigili del fuoco, volontari o permanenti che siano, sempre pronti a darsi da fare per gli altri... l’impressione però è che questa volta siano stati coordinati piuttosto male.

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