Volontari in azione fra Vestone e il Savallese

Il cartello con scritto “Esercitazione volontari dell’ambulanza” era in vista, e l’area d’intervento era circoncata da nastro colorato bianco e rosso.
Sul volto di chi si è trovato a passare da quelle parti, però, l’apprensione era evidente.

Del resto le quattro scene che per otto interventi hanno impegnato una cinquantina di soccorritori in tuta arancione dalla media e alta Valle Sabbia, ai quali hanno dato manforte i Vigili del fuoco vestonesi e quelli bagossi oltre che le squadre di Protezione civile di Casto e di Lavenone, erano assai realistiche.
La caduta accidentale in una scarpata, l’infarto, l’incidente stradale e il volo da un ponteggio, questi gli scenari.

Tre a Vestone: lungo il Chiese dalle parti dell’oratorio di Santa Lucia, nella nuova piazza di Promo e a fianco della 237 del Caffaro in località Brina.
Uno a Casto nel parcheggio di Piazza Passerini.
“Gli obiettivi di un’esercitazione di questo tipo sono almeno due – ci ha detto Silverio Ponchiardi che è stato uno degli organizzatori, nel ruolo di volontario del gruppo di Vestone e di istruttore Anpas -. Da una parte l’esigenza di provare e riprovare le varie procedure di intervento, che si fanno più complesse quanto più sono i soggetti coinvolti nell’emergenza; dall’altra ottenere visibilità, sia mai che a qualcuno venga voglia di provarci a diventare un volontario del soccorso, ce ne sarebbe bisogno”.

Tutt’altro che una “passeggiata” un’esercitazione di questo tipo. Intanto nessuno degli intervenuti aveva avuto modo di sapere in anticipo dove avrebbe dovuto prestare la sua opera, coordinata dalla sede del sodalizio vestonese. Per ogni intervento, poi, c’era un istruttore col compito di verificare la corrispondenza dell’azione con le procedure, per fare poi “le pulci” ai volontari.
Silverio non l’ha detto, ma noi lo sappiamo lo stesso. Gli obiettivi dell’esercitazione erano tre. C’era infatti anche la socializzazione fra i gruppi di volontari della Valle Sabbia, messa in pratica dopo gli interventi con una bella mangiata collettiva.

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