Tanta neve, grossi problemi al Gaver

Nel pomeriggio di ieri, prima che arrivasse il buio, lo strato di neve al Gaver aveva già superato il metro e mezzo. Nevicava ancora, ma senza più notizie certe: oltre che i cavi dell’energia elettrica, infatti, sotto le piante che per tutto il giorno hanno preso a schiantare come fuscelli, hanno ceduto anche i cavi del telefono.

Intanto la Protezione civile avvisava: rischio slavine a livello quattro, su una scala di cinque, troppo pericoloso avventurarsi dove ci sono canaloni pronti a scaricare, meglio chiudere le strade.
Così è successo, all’altezza della località Curlo, subito dopo Valle Dorizzo. Il solito punto dove le precipitazioni abbondanti fanno temere la slavina. Questa mattina salirà lassù il nivologo Rota, l’esperto bergamasco ingaggiato dalla Provincia per saggiare di volta in volta la solidità del manto nevoso.

L’unico autorizzato a dichiarare il cessato pericolo. Prima del blocco totale, per fortuna, sono riusciti a scendere tutti quanti coloro che si trovavano al Gaver. La situazione si è presentata probblematica fin dalle prime ore del mattino di ieri.
Dalla sera precedente Valle Dorizzo era senza energia elettrica e la neve scendeva copiosa. A Bagolino e anche oltre, sono così saliti gli addetti della Manutenzione strade della Provincia di Brescia coordinati da Bruno Arrighini, “armati” di due spalaneve tradizionali che sono i camion carichi di sabbia e sale con la pala sul davanti, più uno specialistico Unimog ed una “fresa” della ditta Salvadori, indispensabili quando lo strato nevoso da spostare prende a superare lo spessore di un metro.

Dietro a loro sono intervenuti gli uomini della Elettrolinee, per conto dell’Asm, chiamati a porre rimedio all’interruzione di energia elettrica. Una lotta contro il tempo e contro il maltempo. A metà mattinata è stato chiaro che si trattava di un confronto impari: dopo aver tagliato alcuni alberi che si erano abbattuti sulla strada, gli spazzaneve si sono fermati, scegliendo di operare solo sull’anello viario costituito dal tratto “vecchio” di 669 che sale dopo il cimitero bagosso fino all’intersezione con la Variante che proviene dall’area artigianale bagossa e dalla Variante stessa.

Per tutto il giorno si è potuti arrivare solo fin lì, poi era obbligo tornare indietro. Addirittura in paese, (come documenta la foto) un camion della Elettrolinee attrezzato di braccio meccanico ha dovuto agganciare un palo e mantenerlo in tensione, per evitare che sotto il carico della neve sui cavi potesse cedere.
Solo col buio gli spalaneve sono riusciti a farsi largo fra gli alberi sradicati e abbattuti raggiungendo Valle Dorizzo, seguiti dalle squadre di elettricisti che però si sono resi conto di non poter fare nulla.
Se ne riparla oggi alla luce del giorno.

Nella località bagossa ieri sera c’erano una trentina di persone e si sono dovute arrangiare a trascorrere la seconda notte davanti col caminetto come unica fonte di luce e di calore.
Anche Coccaveglie, sopra Treviso Bresciano, è rimasta isolata e senza energia elettrica; qualche problema è stato segnalato pure a Capovalle.

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